Giovinazzi al Corsera: “A testa alta, non si può competere contro i soldi”
Giovinazzi rilascia parole dure per quanto riguarda la realtà del circus. Nonostante esca a testa alta, non può competere con chi è più facoltoso
Il pilota di Martina Franca scaricato dall’Alfa Romeo al posto del cinese Zhou dichiara quanto è stato umiliante vedersi soffiare il posto in nome del denaro. Nonostante questa sia stata la sua migliore stagione in Formula 1 il suo sedile è stato rimpiazzato, e ciò ha portato non poco scompiglio all’interno del paddock. “Era una sfida quasi persa. È il brutto di questo sport, purtroppo è sempre stato così. Spero di potermi ricredere in futuro: se penso da dove partivo e dove sono arrivato“. Le parole di Giovinazzi visibilmente deluso di non poter competere con i soldi dei colleghi.
Antonio Giovinazzi asserisce anche quanti e quali sacrifici abbiano dovuto affrontare i genitori per permettergli una carriera nel motorsport. “Più crescevo e più diventava difficile realizzare il sogno di essere pilota di F1. Io però ci credevo, ma soprattutto ci credeva papà. Ha fatto tantissimi sacrifici per me“. E continua “All’epoca era rappresentante di un’azienda di trasporti. Girava tante ditte e prima di parlare del suo lavoro parlava di me. Lo sa che ho un figlio che corre in kart? Se ci fosse uno sponsor…”. ” Mia madre era casalinga. Non ci è mai mancato nulla, ma non vivevamo nel lusso. E poi era preoccupata”.
Giovinazzi si apre anche sulle preoccupazioni dei genitori. “A 13 anni viaggiavo quasi da solo, accompagnato soltanto dal meccanico, anche lui pugliese. Treni, pullman, all’estero in camion. Per lei non era facile da accettare. Ma non me lo ha mai fatto pesare. Sopportava, perché quel sogno si avverasse”. Una delusione quindi non solo per Antonio, ma anche per chiunque vicino a lui.
“NON E’ UN ADDIO MA UN ARRIVEDERCI”
Nonostante il licenziamento in Alfa, Giovinazzi avrà ancora un triplo incarico all’interno del mondo della Formula 1, in quanto terzo pilota di Ferrari, Haas e Alfa Romeo. «Non è un addio alla F1 ma un arrivederci. Nel frattempo continuerò a correre, in Formula E con il team Dragon, e poi sarò al servizio della Ferrari. È un grande impegno, è la squadra che mi ha dato tutto».
Cosa conta alla fine di tutta questa esperienza? Giovinazzi non ha dubbi e nonostante non può competere con i soldi è felice di: «Essere arrivato alla fine senza rimpianti». Si apre anche sui suoi momenti più belli: «Il debutto nel 2017, a Melbourne. Ero riserva: mi fanno salire in macchina sabato mattina, non conoscevo la pista. E poi il mio primo GP a Monza, nel 2019. E il penultimo del 2021 a Gedda: a punti nonostante fossi già stato scartato. Un bel segnale».