
La Formula 2 si sposta da Monza al Mugello per il GP della Toscana, seconda tappa della tournée italiana. Sul tracciato di proprietà Ferrari brilla la stella di Christian Lundgaard, pilota della Renault Sport Academy. L’italiano Ghiotto manca di poco il doppio podio
L’imprevedibilità di un nuovo circuito, una classifica ancora apertissima e piloti con tanto da dimostrare. Sono questi gli ingredienti che compongono il weekend italiano del GP di Toscana della Formula 2. Gli eventi andati in scena sul circuito di Scarperia e San Piero invece che delineare meglio i candidati per la volata finale sembrano invece aprire ancora più scenari possibili. In un fine settimana complessivamente opaco per i piloti FDA che arrancano, spiccano tra tutti due piloti che definire agli antipodi sarebbe riduttivo: Louis Delétraz e Christian Lundgaard.
Il primo al suo quarto anno in Formula 2 porta addosso il peso della presunta incompiutezza, il secondo nella stagione da rookie alterna podi e vittorie a prestazioni anonime. Eppure entrambi sembrano beneficiare dell’aria italiana. Il danese della ART già a Monza aveva dimostrato il suo stato di forma riuscendo a finire tra i primi tre in entrambe le gare. Lo svizzero al contrario ci era andato vicino in gara due nel Tempio della Velocità, ma non è riuscito a calcare i gradini del podio. I loro percorsi si intersecano nelle campagne fiorentine ed è per entrambi gioia.
Delétraz termina terzo e secondo rispettivamente nei due appuntamenti, Lundgaard accusa la Safety Car nella Feature Race ma capitalizza nella Sprint ricucendo e sorpassando in classifica lo sfortunato Shwartzman. Il russo di casa Prema ci prova a raccogliere punti importanti ma il ritiro in gara uno ne compromette totalmente il weekend. Un altro sfortunato a metà è Luca Ghiotto, il pilota di casa che già a Monza aveva fatto sventolare la bandiera italiana nelle celebrazioni finali.
Il venticinquenne veneto arriva a giocarsi la vittoria finale con il compagno di squadra Mazepin al sabato chiudendo secondo, la domenica è costretto al ritiro dopo la mossa fratricida e suicida dello stesso. Altalenante la prestazione del russo della Hitech. E’ tanto abile a sfruttare il frangente di Safety Car ottenendo la seconda vittoria stagionale tanto è maldestro nella manovra difensiva sull’ex-pilota UNI-Virtuosi. Non se la passano tanto bene neanche i nuovi alfieri della scuderia britannica.
Zhou dimostra tutta la sua cattiveria agonistica per tutto il weekend fuori dalle posizioni che contano, Ilott perde il comando del campionato piloti a favore di Mick Schumacher, autore di un fine settimana tutto sommato positivo. Nota di merito per Juri Vips che riesce a scollarsi di dosso alcuni fantasmi e ottiene il primo podio in Formula 2.
FORMULA 2 FEATURE RACE: ATTENTI A QUEI DUE
Pattina al via Ilott che alla prima curva si trova nel mucchio passando in un battito di ciglia da secondo a ottavo. Schumacher rimedia con l’ennesima ottima partenza il disastro andato in scena in qualifica. Grande spunto da parte della Hitech di Ghiotto che conclude il primo giro in terza posizione guadagnandone quattro in una sola tornata. Nei primi giri il duello tra le due Carlin viene disturbato solo dalla Dallara F2/18 di Mazepin partito quattordicesimo, con Tsunoda che risale il pack centrale mentre Daruvala sprofonda indietro. Amaro GP della Toscana per uno dei piloti più attesi di tutto il campionato di Formula 2.
Nelle retrovie Shwartzman tiene dietro Zhou e il compagno di squadra Schumacher. Il primo a fermarsi ai box è il pilota in testa, Lundgaard, che nel sabato italiano scatta dalla prima piazzola. Passa così in prima posizione Ticktum che deve difendersi da Ghiotto, ma l’italiano lo supera di forza in curva 1 quando il segnagiri conta il non passaggio dal via. I due si fermano insieme lasciando strada libera a Callum Ilott che effettua il passaggio in pit lane due giri più tardi. L’inglese della DAMS non ci mette molto a riprendersi la posizione in pista grazie anche a un bel sorpasso sul connazionale alla Casanova.
Anche Ghiotto non spreca tempo utile e sfrutta il DRS per avvicinarsi alla vettura dell’ex-scuderia e passarla. Nel giro successivo il pilota di casa guadagna il secondo posto virtuale con un sorpasso in fotocopia ai danni di Ticktum e si getta all’inseguimento del rookie della ART. Nel frattempo il russo della Hitech conduce la gara, mentre la monoposto del connazionale Shwartzman accusa problemi elettrici e il pilota FDA è costretto al ritiro. Quando mancano 10 giri al termine il motore di Giuliano Alesi va in fumo causando l’esposizione della Virtual Safety Car.
Ci pensa poi un fantozziano tentativo di recupero della monoposto a portare fuori la Safety Car appositamente colorata di rosso per il millesimo GP della Ferrari. Ne beneficia così Mazepin che accorcia i tempi del pit stop e rientra in gara in ottava posizione. Alla ripartenza è il caos: un contatto tra Tsunoda e Ticktum genera baraonda dalla quale scaturisce un contatto a tre tra Zhou, Schumacher e Aitken. E’ l’inglese ad avere la peggio venendo sparato in aria dalla monoposto del cinese, esce invece illeso Schumacher.
Riporta danni anche Ilott, che vede sfumare il primo posto nella classifica overall a favore del tedesco della Prema. Altra Safety Car, altra ripartenza, della quale si rende protagonista Mazepin. Sorpassa Ghiotto e Lundgaard, con il danese che cede la posizione anche all’italiano per la doppietta Hitech. Scala terzo Deletraz, quinto Mick che può comunque terminare la gara con il sorriso.
Win number 2️⃣ of 2020 takes @NMazepin straight back into the championship hunt!#TuscanGP 🇮🇹 #F2 pic.twitter.com/yyc85hVMgs
— Formula 2 (@FIA_F2) September 12, 2020
FORMULA 2 SPRINT RACE: LUNDGAARD RIENTRA IN GIOCO
Nella Formula 2 Sprint Race del GP della Toscana la HWA di Markelov occupa la prima piazzola affiancata dalla DAMS di Yuri Vips, convincente sostituto dello sfortunato Galeal. Forte del primato in classifica Schumacher ci prova in partenza ma viene tenuto dietro da Vips, Lundgaard si prende la rivincita sul russo e lo sfila per la testa della corsa. Inizia bene la rimonta di Shwartzman che durante le operazioni si tocca lievemente con Dan Ticktum. Il danese della ART fa il vuoto tra sé e gli inseguitori mentre rimane accesa la battaglia per le restanti posizioni podio, contese tra cinque piloti.
Sale secondo Deletraz, Ghiotto supera Armstrong e si getta all’inseguimento del brasiliano Drugovich. Nel tentativo d’attacco alla terza posizione Vips viene collezionato dal russo che lo spinge leggermente fuori, esponendosi così agli assalti di Schumacher, che nel frattempo deve stare attento alla risalita del pilota di casa. Nel decimo giro finalmente l’estone supera la Dallara del poleman e sale sul podio virtuale. Bella battaglia nel frattempo tra Schumacher, Ghiotto e Mazepin, con Markelov che fa da chicane semovente per i tre. Ilott prova la rimonta per provare a ricucire in classifica sul tedesco della PREMA.
Zhou è un cliente difficile per Shwartzman, bloccato così in quattordicesima posizione. Al quindicesimo giro Ghiotto prova l’attacco su Mazepin che in un vano tentativo di difesa blocca e tira dritto. Le due Hitech collidono pesantemente e la peggio ce l’ha l’incolpevole Ghiotto che è costretto al ritiro. La direzione di gara chiama fuori la Safety Car e molti ne approfittano per effettuare la sosta ai box opzionale. Nello scambio di posizioni Ilott riesce ad accedere alla zona punti entrando in lotta con il compagno di squadra.
Shwartzman tenta il rientro nelle prime otto posizioni valevoli per l’assegnazione dei punti iridati, ma non va oltre la nona posizione. Lundgaard vince con oltre quindici secondi di vantaggio su Deletraz che ottiene il secondo podio del weekend. Con la vittoria della Sprint Race il rookie della ART scavalca Shwartzman in classifica piloti, con il russo in palese difficoltà negli ultimi appuntamenti della categoria cadetta. Conclude terzo Vips in una stagione iniziata tardi per lui e piena di fantasmi. Si accontenta invece del quarto posto Schumacher. Il tedesco può così consolidare il vantaggio in classifica prima della pausa che precede il prossimo appuntamento sul tracciato di Sochi.
More angles from that crazy clash 😱#TuscanGP 🇮🇹 #F2 pic.twitter.com/t9Njco34u3
— Formula 2 (@FIA_F2) September 13, 2020
A RILENTO VERSO LE BATTUTE FINALI
Dopo l’evento in Toscana la Formula 2 si sposterà a Sochi per il GP di Russia, ma prima i piloti potranno tirare il fiato e godersi un weekend di meritato riposo. Il campionato della Serie Cadetta si concluderà a Sakhir il 6 dicembre. Prima di poter tirare le somme di questo pazzo e imprevedibile 2020 bisognerà aspettare ben due mesi in cui tutto può succedere. I tifosi dovranno dunque vivere un’attesa spasmodica prima di poter conoscere il verdetto finale. A noi in realtà non dispiace più di tanto, perché al netto di alcune gare prive di colpi di scena la maggioranza degli appuntamenti ha riservato grandi sorprese e assicurato spettacolo.
Per quanto molti intravedano in un mancato vincitore designato uno scarso livello di personalità, un campionato acceso fino alla fine è invece sintomo di grande competitività e talento. Che la qualità messa in pista sia tanta è evidente, e l’asticella non fa altro che alzarsi a ogni GP. Bisogna al contempo riconoscere come molti dei protagonisti del campionato pecchino ancora d’inesperienza. Lo si evince dai numerosi weekend grigi sparsi qua e là dall’Ilott o dallo Shwartzman di turno a causa di un circuito che poco si adatta allo stile di guida. Ma che cos’è la Formula 2 se non il banco di prova finale utile ai piloti per perfezionarsi prima del grande salto di qualità?
La distanza siderale che ci separa dall’epilogo di questa stagione ci lascia molti interrogativi. Avrà la costanza Schumacher di confermare il trend positivo e conquistare finalmente il titolo? O sarà Ilott a spuntarla? Riuscirà Shwartzman a recuperare dopo la debacle italiana? O sarà Lundgaard a spuntarla? In questo periodo di pausa sarà la tenuta mentale oltre che l’allenamento a fare la differenza. Solo chi riuscirà a rimanere concentrato potrà ambire alla conquista del primato in classifica. Dal canto nostro non vediamo l’ora di assistere alle ultime gare, perché, ne siamo convinti, il meglio deve ancora venire.

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