Formula 2, Riassuntone GP Azerbaijan: quanti Vips nella capitale azera!

Riassuntone Formula 2, GP Azerbaijan: quanti Vips nella capitale azera!

Credits: Hitech GP Twitter

Juri Vips domina il GP dell’Azerbaijan di Formula 2 ed è il primo pilota a conquistare due vittorie nello stesso weekend. Ticktum, che disastro…

Così come tutti i GP cittadini, quello andato in scena lo scorso weekend nelle larghe strade della capitale azera non è stato privo di sorprese. Forse, rispetto ai due appuntamenti precedenti di questo 2021, quello di Baku potrebbe aver impressionato meno gli spettatori, in alcune battute tenuti allerta solo dalle numerose (virtual e non) Safety Car. Eppure, ad ogni nuova uscita delle Dallara F2 2019 c’è qualcosa di nuovo da imparare. Dal GP dell’Azerbaijan di Formula 2 2021, ad esempio, abbiamo imparato quanto possa essere rognoso per gli avversari il dover gestire uno Juri Vips indemoniato come quello degli scorsi giorni.

L’estone “half-a-rookie”, alla sua prima stagione da titolare nella Categoria Cadetta dopo l’apparizione dello scorso anno in sostituzione dell’infortunato Galeal, dopo alcune incertezze nel weekend inaugurale della stagione, forse dovute a una mal digestione del circuito bahreinita, sta inanellando piazzamenti, podi, e adesso due vittorie back-to-back, cosa mai vista nella categoria. Un’altra scoperta, che più che una scoperta è un ritrovamento, è quella di Robert Shwartzman. Dopo una partenza arrembante lo scorso anno, il russo è sparito dai radar nella seconda metà di stagione, forse eclissato dalla cavalcata trionfale di Mick Schumacher.

La storia sembrava ripetersi, stavolta con un’altra presenza ingombrante dall’altra parte del box, quella dell’australiano Oscar Piastri, rookie e vincitore della scorsa edizione del Campionato di Formula 3. L’inizio spumeggiante del ventenne di Melbourne avrebbe potuto mettere in difficoltà il russo, finora sempre dietro. A Baku una guida matura e sapientemente opportunista invece gli permettono di conquistare la prima vittoria stagionale e punti importanti in ottica mondiale piloti. Certo, i giochi sono ancora lunghi, ma è bello sapere che Shwartzy c’è.

FORMULA 2 SPRINT RACE 1&2:

Qualificatosi decimo, Shwartzman scatta al palo in Sprint Race 1 affiancato da Daruvala e alla partenza riesce a mantiene agilmente il comando. Nelle retrovie il compagno di squadra Piastri è colpito dalla UNI-Virtuosi di Drugovich. L’australiano centra l’incolpevole poleman del giorno prima, episodio che costringe entrambi al ritiro anticipato. Alla ripartenza Ticktum fa fuoco e fiamme arrivando a guadagnare la quarta piazza. Al nono giro il leader del campionato Zhou mette negli specchietti l’indiano della Carlin Daruvala e si mette all’inseguimento dell‘irraggiungibile russo della Prema.

La sua permanenza come leader degli inseguitori dura altri due giri, il tempo necessario per il sorpasso di Ticktum ai danni del compagno di squadra e sul cinese della UNI-Virtuosi. Negli ultimi giri di gara rispunta anche il vincitore della Feature Race del Principato di Monaco Pourchaire. Dopo una lunga battaglia con Vips nelle prime battute di gara, il francese supera agilmente l’estone, Boshung e Armstrong, guadagnando allo scadere anche il punto addizionale del giro veloce.

La centesima Sprint Race nella storia della categoria si apre all’insegna del dramma, con Zhou che manca il punto di frenata e manda in testacoda l’inglese della Carlin Ticktum. Partito terzo, Juri Vips mette sin da subito sotto pressione Bent Viscaal, che nonostante una lunga fumata bianca mantiene il comando della gara. La leadership dell’olandese ha vita breve: in curva quattro è superato da Beckmann, al quarto giro si arrende agli assalti all’arma bianca di Vips.

Costretto a rimontare dalle retrovie, Ticktum si rimbocca le maniche e al quinto giro soprassa Aitken e Samaia con una dinamica che ricorda tanto il sorpasso di Hakkinen ai danni di Schumacher a Spa 2000. Mentre l’estone mette a referto giri veloci su giri veloci, la safety car è chiamata fuori dalla MP di Verschoor, spedita involontariamente a muro da Roy Nissany. Alla ripresa dei giochi Viscaal ha giusto il tempo di affacciarsi su Vips che con un incrocio di traiettorie lo relega nuovamente in terza posizione.

L’azione dura però solo pochi secondi prima di essere fermata nuovamente. In lotta con Viscaal, Armstrong giudica male il punto di frenata e si stampa nelle barriere imponendo il regime di Virtual Safety Car. Finalmente, al decimo giro Vips guadagna la testa della corsa, posizione che manterrà fino alla fine vincendo la sua prima gara nella Categoria Cadetta. Ottima prova di Piastri, che da diciannovesimo rientra nei punti chiudendo ottavo. Secondo Beckmann, terzo Daruvala. Quinto il vincitore della mattina Robert Shwartzmann.

FORMULA 2 FEATURE RACE: TWO VIPS ARE BETTER THAN ONE

Dopo i 15 punti conquistati nella seconda Sprint Race, il resto del weekend per gli uomini della Hitech GP sembra essere tutto in discesa anche grazie alla prima fila blindata al venerdì dal duo Lawson-Vips. Le cose però si mettono male nel giro di 200 metri: il lettone scatta meglio e mette alle strette l’inglese. La Dallara #7 è costretta a rallentare e viene incalzata dall’arrembante Pourchaire. Per difendersi Lawson scarta totalmente a sinistra, di fatto spingendo verso le barriere il francese, che è però abile nell’evitarle. L’episodio costerà al poleman ben 10 secondi di penalità.

Della bagarre iniziale approfitta Oscar Piastri. L’australiano della Prema supera supera lo spaesato Purchaire e si mette all’inseguimento di Lawson, superandolo in un secondo momento. Una penalità fiocca anche Dan Ticktum, che a differenza del giorno prima non riesce nel doppio sorpasso ai danni di Pourchaire e Armstrong. Entrambi costretti al DNF, ma il francese è colui che subirà le conseguenze maggiori. Portato al Central Hospital of Oil Workers, al diciassettenne originario di Grasse verrà diagnosticata la rottura del polso sinistro. Le riserve sulla sua presenza all’appuntamento di Silverstone verranno sciole in seguito.

Dopo la tornata di pit stop anche Piastri riceve una reprimenda: i cinque secondi addizionali inflitti per unsafe release non gli precluderanno però il podio. Partito nono, Robert Shwartzman risale pian piano la china sino a tagliare il traguardo in terza posizione. Tredicesimo e fuori dai punti Zhou, ottavo Ticktum, detentore anche del giro veloce.

IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

Un terzo del campionato è andato (di già?) e qualche previsione possiamo azzardarci a farla. Per quanto riguarda la classifica Team, sfideremo chiunque a non scegliere la Prema come cavallo vincente. La scuderia italiana a Baku riguadagna la testa dello standing provvisorio ed è quella che può beneficiare al momento della coppia di piloti più in palla. L’UNI-Virtuosi segue a ruota, ma, a meno di scossoni finali da parte del suo pilota brasiliano, almeno al momento è chiaramente Zhou-centrica. La vera minaccia potrebbe essere rappresentata dalla Hitech GP del duo Vips-Lawson, azzoppata nel fine settimana dalle penalità in gara.

Sul versante piloti, invece, le cose non potrebbero essere più confusionarie. Ora che le porte della Formula 1 sembrano quasi tutte blindate, paradossalmente vincere il titolo potrebbe rappresentare più una condanna che una benedizione. A guidare la classifica c’è Zhou, che finalmente sembra essere l’uomo di punta della scuderia britannica dopo un anno passato all’ombra di Callum Ilott. Piastri potrebbe essere l’ennesimo enfant prodige a transitare in quel di Grisignano, per Shwartzman potrebbe arrivare invece la consacrazione. Vips sembrerebbe pronto per il salto di qualità, mentre Pourchaire sarebbe una sorpresa niente male.

La vera scheggia impazzita, mai come quest’anno, è ancora una volta rappresentata Dan Ticktum. Inglese dal talento indiscutibile, in questo 2021 a meno di ritiri è sempre andato a punti. Autentica mina vagante, il pilota della Carlin alterna momenti di puro ritmo a errori banali e potenzialmente pericolosi. Certo, sbagliare quando si  è costantemente al limite è lecito e del tutto preventivato. Quando si sbaglia, però, sarebbe quantomeno opportuno avere almeno il coraggio di ammetterlo, magari chiedendo anche scusa a chi è stato messo in pericolo dalle proprie azioni. Sotto questo punto di vista, l’ex-DAMS ha ancora molti kilometri da macinare.