Formula 1-Monza è addio ma non per colpa di Ecclestone!

Che la situazione fosse allarmante lo si sapeva. Quella tra l’autodromo di Monza e la Formula 1 è una storia d’amore arrivata, purtroppo, ai titoli di coda. L’annuncio è arrivato nella tarda serata di ieri, per mano del collega Daniele Martini, che scrive per Il Fatto Quotidiano. Il Gran Premio d’Italia di Formula 1 non si correrà più a Monza e il 2016 sarà l’ultima edizione presso l’autodromo brianzolo. A confermarlo è stato lo stesso Presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani, che per mesi ha provato a trattare con Bernie Ecclestone e nell’inverno sembrava che ci fosse anche riuscito ma non c’è stato niente da fare.

La Formula 1 dirà addio al tempio della Velocità per una questione politica. Il numero uno dell’Automobile Club Italiano aveva promesso a Mister E. di sborsare al FOM 18 milioni di euro per confermare la presenza dello storico circuito anche nel mondiale di Formula 1 2017: «È stato tutto inutile, non ci sono più margini per trattare – ha commentato Sticchi Damiani – Imola e il Mugello sono un’altra cosa rispetto a Monza, ma tra il poco e il niente è meglio il poco e personalmente Imola sembra il più adatto tra i candidati perché il Mugello ha problemi seri».

La SIAS, società che gestisce l’autodromo di Monza non ha soldi per chiudere l’accordo con Bernie Ecclestone e così, per appena 5 milioni di euro la Formula 1 saluterà Monza. A causa della pesante situazione economica del nostro Paese il Governo ha deciso di non sborsare un quattrino per aiutare l’Autodromo che, come è ben noto, non naviga in buone acque, tanté che l’annuncio del giorni scorsi, in cui veniva rimandata la conferenza stampa di presentazione degli eventi della stagione 2016 per evitare domande indiscrete. Quello che alle orecchie dei più potrebbe sembrare controverso è che in tutta questa situazione le colpe di Ecclestone sono relative. L’85enne, proprio a conferma del trattamento di favore di cui gode Monza da parecchi anni, per il rinnovo con la FOM ha chiesto un importo minore rispetto a quello pagato da altre Paesi, 25-30 milioni di euro, non broccoletti.

L’Autodromo Nazionale di Monza ha più di novant’anni di storia, è il più vecchio nel calendario della Formula 1 e il più veloce, sicuramente uno dei più amati. In questo caso la colpa è di chi si trova al potere che, troppo impegnato a pensare ai propri interessi e non a quelli della comunità. Questa volta Ecclestone ci ha provato fino alla fine chiedendo la testa dei vertici dell’Autodromo, per conto suo inadatti a portare avanti la trattativa. La SIAS ha giocato al gatto col topo con l’imprenditore britannico, pensando di dargliela a bere. Questo è stato l’errore più grave in assoluto. Mister E. non ama che nei suoi autodromi la Formula 1 possa scendere a patti con eventuali esigenze per venire incontro alle Categorie a due ruote e a Monza l’idea di ricreare una chicane all’interno della Curva Biassono, per attirare nuovamente la Superbike e magari in un prossimo futuro la MotoGP, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Proposte e controproposte che non hanno portato da nessuna parte perché a mancare sono i soldi. Dell’Orto sembrava essere pronto a sacrificare la Formula 1 per mettere le mani sulle moto ma se non si trovano i 3/4 milioni di euro necessari per assicurare il regolare svolgimento dei lavori alla Curva Biassono Monza non riuscirà nemmeno a compiacere le richieste della Dorna.

L’Autodromo Nazionale di Monza è vittima di una gestione politica sbagliata. È anni che non viene fatto niente per migliorare le strutture, ormai fatiscenti. Quale immagine diamo al mondo intero con le reti arrugginite, i servizi igienici vecchi e spesso inutilizzabili, le vie di accesso alle tribune e i parcheggi che diventano inagibili al minimo accenno di pioggia. Si parla di Imola come possibile alternativa per mantenere il Gran Premio nel nostro paese ma lasciatecelo dire: la Formula 1 senza un pezzo di storia come Monza non sarà più la stessa cosa.