Formula 1 | Maurizio Arrivabene attaccato da Ecclestone e difeso da Vettel: chi ha ragione?
I risultati della Scuderia Ferrari, gestita da Maurizio Arrivabene, sono sotto gli occhi di tutti: l’attuale SF16-H si è dimostrata al di sotto delle aspettative ed ora il reparto corse di Maranello si trova al terzo posto nella classifica Costruttori.
Ma qual è il vero problema? È veramente la monoposto oppure c’è qualcosa di più profondo?
Bernie Ecclestone, tuttora patron della Formula 1, sembra avere le idee chiare in merito: “La casa del Cavallino Rampante ha tutte le carte in regola per tornare a vincere: non gli manca nulla, dai piloti al supporto tecnico”.
“Forse c’è un problema di organizzazione: la situazione attuale è molto simile a quella di tanti anni fa quando, per trovare una via di fuga, convinsi i pezzi grossi della Fiat ad ingaggiare Jean Todt; cosa non semplice perchè volevano a tutti i costi un italiano”.
Quindi, quale sarebbe la soluzione? “Sono convinto che alla Ferrari, al di là delle scelte intraprese, manchi una guida non per sostituire Maurizio Arrivabene ma per lavorare accanto a lui nella gestione quotidiana del team”.
Più che un consiglio sembra una frecciata che va dritta al cuore degli uomini in rosso: l’intento sembra quello di una modifica della struttura al vertice in modo del tutto simile a quella di Red Bull e Mercedes, le quali sono capitanate rispettivamente dalle coppie Helmut Marko-Christian Horner e Toto Wolff-Niki Lauda.
Di fronte ad una proposta (o ad una minaccia?) del genere Sebastian Vettel si è chiamato in gioco a difendere Maurizio Arrivabene e l’onore dell’intero reparto corse: “Il nostro direttore ha una grande responsabilità ed è il primo a spingere tutti al fine di dare il meglio di se stessi. Siamo tanti in squadra e dobbiamo cercare tutti quanti di offrire il nostro aiuto a Maurizio”.
Una dichiarazione di intenti molto ambiziosa quella del quattro volte Campione del Mondo, che in questo weekend cercherà sicuramente di rifarsi di tutte le recenti delusioni che hanno privato Maranello di assaporare quel podio che manca ormai dal GP d’Italia.