Formula 1 | Villeneuve: “I doppi cambi di direzione? Contento che siano proibiti”
Il campione del mondo 1997 Jacques Villeneuve approva il provvedimento preso dalla FIA nei confronti dell’opinabile tecnica di attacco e difesa adottata dall’esuberante Max Verstappen: i doppi cambi di direzione.
Ritenuto una manovra pericolosa, il cambio di direzione in frenata può essere punito con una penalità in secondi o addirittura con la squalifica dal Gran Premio. A esultare c’è appunto Jacques Villeneuve, il quale già dall’Ungheria su Sky Sport F1 HD ha esternato il proprio disappunto verso gli Stewards che dichiaravano costantemente innocente il 19enne olandese.
Il canadese, infatti, alludeva a un presunto favoritismo dei commissari nei confronti di Verstappen definendolo un “protetto”. Ora, però, giustizia è stata fatta poiché i piloti potranno avere la sicurezza di correre senza essere sorpresi da manovre rischiose.
“Bene. Finalmente. Era ridicolo! –ha dichiarato Villeneuve– Era ridicolo perché portava via il bello dalle battaglie. Basta guardare Suzuka, quando Bottas e Hulkenberg erano in lotta. Bottas aveva l’interno ma ha lasciato abbastanza spazio e abbiamo visto un bellissimo duello tra i due. E’ stato ottimo anche per noi, ed era una lotta pulita”.
“Ciò che Verstappen e Sainz fanno è guardare gli specchietti e bloccare. Quindi i duelli non hanno neanche luogo, è pericoloso. Questo non fa proprio parte delle corse!”
Villeneuve figlio vs Verstappen figlio. Uno scontro generazionale tra seconde generazioni così vicine ma allo stesso tempo così lontane, del tutto antitetiche stando alle attuali caratteristiche della Formula 1. L’ex pilota ha infatti sottolineato come le nuove generazioni siano viziate da un’eccessiva sicurezza e dai videogiochi, che li inducono a prendere rischi inutili in una Formula 1 edulcorata rispetto agli anni d’oro.
“Credo sia tipico delle nuove generazioni di piloti, perché è ciò che fanno nei videogiochi. Non so. Sono contento che abbiano preso provvedimenti e spero funzioni” ha aggiunto.
“Non ricordo nessuno che abbia fatto i doppi cambi di direzione. Mai. Nemmeno io. E se un pilota l’avesse fatto contro di me, al GP successivo o il giro successivo sarebbe finito a muro e non sarebbe più successo”.
“Era un periodo in cui era pericoloso correre, quindi c’era un maggiore rispetto tra i piloti e non si agiva in modo eccessivamente pericoloso perché correre era già abbastanza rischioso per le nostre vite”.
“Adesso le vetture sono così sicure che loro credono di poter fare come vogliono. Penso che questo sia il vero problema”.
Quella di Jacques è quindi una condanna che va ben oltre l’episodio dei doppi cambi di direzione, e che fa di lui un vero e proprio laudator temporis acti del motorsport, che si presenta in versioni sempre più soft e meno improntate sulla genuinità.