Formula 1 | Honda contenta della propria power unit: basterà alla Red Bull per vincere?
A pochi giorni dalla conclusione dei test di Barcellona, e con una stagione ormai alle porte, possiamo dire di avere già ottenute diverse risposte ai numerosi interrogativi che ci hanno accompagnato durante questo inverno. Oggetto di ampie discussioni e dibattiti è stato sicuramente il fresco matrimonio tra Honda e Red Bull, con quest’ultima che nel 2019 monterà un motopropulsore giapponese, mettendo così fine alla storica partnership con Renault. Se per quanto riguarda i tempi sul giro i test non possono fornirci una visione chiara dei valori in campo, diverso è per la valutazione di parametri come l’affidabilità e la velocità di una componente motoristica.
Attorno alla casa costruttrice giapponese c’era tanta curiosità ma anche tanta perplessità, considerando i risultati ottenuti dal ritorno in Formula 1 come costruttore. La scelta Red Bull non è stata priva di rischi ma Marko, dopo molte riflessioni e risposte ottenute dalla Toro Rosso nel 2018, ha accettato la sfida che potrebbe svoltare le ambizioni del team di Milton Keynes. Nel corso della passata stagione, la power unit nipponica ha spinto la STR13, team “gemellato” con la Red Bull, con quest’ultima che ha potuto verificare affidabilità e potenza del motore, controllandone anche lo sviluppo, indicando la giusta via.
I test spagnoli come detto ci hanno fornito diverse risposte e a parlare sono i numeri. I giri percorsi dal motopropulsore Honda, montato sulla Red Bull e sulla Toro Rosso sono stati davvero tanti ma a stupire è il numero di problemi avuti: zero.
Per molti può essere normale ma questo traguarda, seppur piccolo, rappresenta un grande punti di partenza per il futuro per la casa giapponese. Dopo stagioni difficili, il team Honda può tornare timidamente a sorridere, consapevoli che il lavoro da fare è ancora molto e complicato, ma la strada sembra quella giusta. Rimane l’incognita velocità, intesa come mappatura estrema del motore utilizzata di solito in qualifica, ma per quello dovremo aspettare il sabato di Melbourne visto che per problemi alla monoposto nè Verstappen nè Gasly hanno potuto provare un hotlap.
A parlare è stato Toyuharu Tanabe, direttore tecnico del reparto corse della Honda, il quale ha espresso la propria felicità per il comportamento della power unit da loro realizzata: “Siamo stati in grado di completare tutti gli otto giorni di test invernali senza grossi problemi per la nostra power unit. Siamo molto felici di questo, considerando i problemi che altri team hanno avuto“, ha dichiarato Tanabe. Il lavoro di sviluppo in Giappone proseguirà durante tutta la stagione, per cercare di avvicinarsi sempre di più ai diretti concorrenti, definiti dallo stesso Tanabe molto forti: “Siamo sicuri di aver fatto un ottimo lavoro. Abbiamo investito molto sulla resistenza dei componenti e sull’affidabilità, ma per raggiungere le prestazioni dei rivali servirà lavoro“, ha ammesso il direttore.
In questa Formula 1 dove conta sempre di più la power unit, per i 4 volte campioni del mondo della Red Bull far si che questo matrimonio con Honda finisca in lieto fine è fondamentale. Ferrari e Mercedes considerando le monoposto nell’insieme generale sembrano essere ancora qualche gradino sopra, ma se questa partnership porterà i frutti sperati, possiamo sperare ed immaginare il team austriaco come una seria terza contendente al titolo.