Credits: Mercedes Press Area

Una volta, quando le dita di due mani bastavano e avanzavano per contare i Gran Premi del campionato, Monza era la gara finale dove si assegnava il titolo Mondiale. Oggi, che il calendario offre mediamente una ventina di gare, il GP d’Italia rappresenta l’ultima tappa europea della stagione, l’inizio del rush finale (quest’anno 7 gare) che porterà la Formula 1 a fare il giro del mondo. A Monza è tradizione anche chiudere molte trattative di mercato, e quest’anno l’attenzione per il 2016 e la voglia di mandare in archivio il presente si sono fatte particolarmente sentire…

Innanzitutto al centro dello scorso fine settimana c’è stata la discussione attorno il destino dell’Autodromo Nazionale.
Proprio nel 2016 scadrà il contratto che lega da sempre il circuito brianzolo al Circus. Una girandola di politici e autorità ha fatto visita al motorhome di Bernie Ecclestone. Il risultato è che Monza resta in forte dubbio, a meno che si trovino quei soldi che il boss della F.1 chiede a qualsiasi altro impianto: storia, calore dei tifosi e desideri dei piloti restano fuori dalla trattativa, giustamente. Francia e Germania infatti sono Paesi che hanno lo stesso prestigio motoristico dell’Italia e avrebbero tutto il diritto di chiedere sconti o agevolazioni per organizzare un GP, eppure sono fuori dal giro, anche per carenze manageriali di chi ha gestito gli autodromi. L’attenzione degli appassionati è rivolta all’arrivo del 2016, quando Ecclestone sarà costretto a prendere una decisione definitiva.

Sul lato agonistico il 12° Gran Premio del campionato ha calato il sipario sulla stagione.
Lewis Hamilton ha vinto, conquistando 25 punti, mentre il rivale per la corsa al titolo, Nico Rosberg, si è ritirato col motore in fiamme, a pochi giri dal termine. L’inglese ora può gestire un margine di 53 punti: considerando che, a parte il 6° posto dell’Ungheria, Lewis è sempre salito sul podio ed è stato davanti al compagno di team 9 volte su 12, il campionato infatti pare ormai chiuso.

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Il neo papà Nico Rosberg (30 anni) si ritira dal GP d’Italia. E’ il primo KO stagionale in gara della Mercedes

Anche alle spalle della Mercedes i valori sono ben delineati.
La Ferrari a Monza ha dimostrato di esser la seconda forza del campionato, anche su un tracciato che doveva esserle sfavorevole. Nella grande festa sotto il podio, per il secondo posto di Sebastian Vettel, c’era un misto di emozioni: la soddisfazione per una Ferrari di nuovo sul podio di casa, un pizzico di delusione per la mancata vittoria e per il flop di Kimi Raikkonen, infine palpabile è stata la fiducia per il prossimo anno, alla faccia della scaramanzia. In effetti lo stesso presidente Sergio Marchionne e il team principal Maurizio Arrivabene, durante la conferenza di inizio anno si erano sbilanciati, affermando che due vittorie nel 2015 sarebbero state l’obiettivo, mentre dal 2016 la caccia alle Mercedes sarebbe stata aperta. Le due vittorie sono già a Maranello, a Monza c’erano tutte le premesse per un terzo trionfo, sfumato praticamente dopo pochi metri.

Felipe Massa e Valtteri Bottas sono stati entrambi riconfermati dalla Williams per il prossimo anno alla vigilia del GP monzese. Il duo ha ripagato il team con un brillante 3° e 4° posto. A metà strada tra Ferrari, a 82 punti, e Red Bull, lontana di 75, il team di Frank Williams ha riconfermato l’ottimo lavoro della passata stagione senza però migliorarlo. A Silverstone Bottas ad un certo punto aveva la gara in mano, ma, a differenza della Ferrari, la Williams spreca troppe occasioni. Seppur salutato calorosamente dai suoi ex tifosi, domenica Massa (97 punti) ha superato in classifica proprio Raikkonen (92), alimentando uno dei rari duelli serrati in campionato.

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Felipe Massa (34) secondo podio consecutivo a Monza al volante della Williams

La Red Bull ha vagato per il Parco di Monza in cerca di un degno motore, per sostituire il Renault.
Le quattro monoposto di proprietà di Dieter Mateschitz sono partite nelle ultime due file, martoriate dalle penalità per i problemi di affidabilità e per le sostituzioni delle power unit, decisive sulla pista più veloce del Mondiale. Nonostante con lo stesso motore la Toro Rosso sia a volte più rapida, l’ultimo team dominante prima dell’era ibrida, ha scaricato le colpe sul motorista francese. E’ certo che se la Red Bull riuscisse a trovare un propulsore competitivo (Mercedes o Ferrari?), con la classe di Daniel Ricciardo potrebbe aggiungersi ai pretendenti al titolo tra 12 mesi.

In fibrillazione per il 2016 è la Lotus, che tratta con Renault per la vendita del team di base ad Enstone (GB). I francesi potrebbero chiudere la collaborazione con le due squadre di Mateschitz e aprire un nuovo corso sotto i classici colori bianco/giallo. Nella F.1 delle grandi case automobilistiche e dalle Griglie scarne sarebbe un bene, ma intanto, dando uno sguardo alla classifica, da qui a fine stagione l’unica vera competizione è proprio tra la fallimentare Lotus e la Force India, per aggiudicarsi un poco ridondante 5° posto.

Dopo Monza (in realtà sin da marzo) si attende una rivoluzione in termini di prestazioni per le power unit Honda, in modo che possano riportare al vertice la McLaren nel 2016, come crede Ron Dennis.
Al GP d’Italia l’ex ferrarista Fernando Alonso e il mancato ferrarista Jenson Button hanno fatto una comparsata. In fondo al gruppo insieme alle due Manor, le McLaren a causa del loro handicap hanno ridotto il gruppo dei partecipanti alla bagarre. In pratica, una volta ritiratesi le due Lotus dopo la prima variante, le monoposto in gara dalle prestazioni accettabili erano solo 14!

Peccato, anche per gli spettatori da record accorsi sin dal giovedì; domenica lo spettacolo maggiore offerto loro è stato quello delle Frecce tricolori, che hanno dipinto il cielo di verde, bianco e rosso, durante l’inno di Mameli, prima della partenza.
Il regista americano George Lucas, invitato per condurre le interviste dei piloti sul podio, sorpreso dal caos dei tifosi appena sotto e un po’ impacciato, ha rotto il ghiaccio con un improbabile: “Monza, happy new year!”… Speriamo, in F.1 il 2016 lo stanno già aspettando un po’ tutti, impazientemente.

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Le Frecce tricolori sopra il rettilineo di Monza

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