Formula 1 | Ferrari avanti tutta con Arrivabene. A volerlo è Marchionne?

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Ormai è trascorsa quasi una settimana dalla disastrosa spedizione nel Regno Unito che ha visto la Ferrari crollare rovinosamente a Silverstone, non solo nel confronto diretto con la Mercedes, ma anche e soprattutto rispetto alla Red Bull, che già da un paio di gare ha dimostrato di potersela battere alla pari con la Rossa. Guardando il livello di performance generale della squadra a termine 2015, e i proclami di febbraio 2016, hanno illuso media, addetti ai lavori e tifosi che si aspettavano una Ferrari in grande forma pronta a strappare lo scettro di Regina della Formula 1 alla Mercedes. Eppure la realtà ci mostra tutt’altro scenario.

Le ultime gare della Ferrari, caratterizzate da una costante mancanza di risultati, hanno portato il rincorrersi di più voci che volevano l’imminente licenziamento del Team Principal, Maurizio Arrivabene, indiscrezioni che sono state smentite da Leo Turrini, giornalista molto vicino agli ambienti della Rossa in quel di Maranello. Secondo quanto riporta il collega il posto di Arrivabene non è in pericolo visto che Marchionne in persona non avrebbe alcuna intenzione di allontanare il manager bresciano: “Per quanto ne so io, che di solito so pochissimo, Sergio Marchionne non ha alcuna intenzione di liberarsi di Maurizio Arrivabene – ha commentato Turrini sul suo blog su quotidiano.net – Credo anzi ne condivida le riflessioni in materia di correzioni all’organigramma da apportare, metodologie da modificare, eccetera. Ma non sono un intimo del presidente e quindi chi vivrà vedrà“.

Non è più un mistero: proprio dopo la gara di Silverstone la stampa italiana non ha lesinato critiche alla Ferrari, non tanto per il deludente risultato del Gran Premio di Gran Bretagna ma per essersi fatta superare dalla Red Bull e non esclusivamente per colpa di problemi di affidabilità o della tanto decantata sfortuna che secondo il Team Principal sembra essersi accanita contro la Ferrari. Il mancato sviluppo della SF16H in termini di telaio e aerodinamica sono ormai non più una supposizione ma un dato di fatto e la tragedia che ha colpito James Allison, il direttore tecnico che ha perduto la moglie, ha inciso nel rallentamento della crescita della vettura che, ad ora, non ha ancora regalato nemmeno una vittoria alla Ferrari.