Formula 1 | Charlie Whiting: “Le regole per le bandiere blu non saranno modificate”
Charlie Whiting non ha alcun dubbio: le attuali regole previste per il regime di bandiera blu non devono essere modificate.
Dopo il Gran Premio di Singapore, il tema è tornato sotto le luci dei riflettori, soprattutto dopo le lamentele avanzate da diversi piloti, tra cui proprio i due driver Mercedes.
Durante la gara, infatti, il traffico dei doppiati ha rappresentato per Lewis Hamilton forse l’unico motivo di preoccupazione in pista.
Giunto alle spalle di Romain Grosjean e Sergey Sirotkin, il pilota inglese aveva la possibilità di superare entrambi e senza problemi proprio grazie alle bandiere blu sventolate dai marshall. Tuttavia, le cose non sono andate esattamente così.
Grosjean e Sirotkin erano in lotta tra di loro per aggiudicarsi la posizione e questo ha rallentato notevolmente Hamilton, poi raggiunto da Max Verstappen che lo inseguiva per conquistare la leadership della gara.
Qualche giro più tardi, anche Valtteri Bottas ha espresso via radio le proprie lamentele, non riuscendo ad avvicinarsi sufficientemente a Nico Hulkenberg per far sì che anche nel suo caso i marshall potessero utilizzare le bandiere blu per segnalare il doppiaggio.
Situazioni critiche che però Whiting non ha – almeno per il momento – intenzione di andare a modificare: secondo il dirigente sportivo del circus, mantenere un tempo di 1.2 secondi tra il pilota che deve effettuare il doppiaggio e quello che deve essere doppiato, sarebbe la situazione ideale. Altri cambiamenti, infatti, potrebbero danneggiare i team più lenti.
Intervistato da Autosport, Whiting ha dichiarato: “Non penso che dovremmo andare oltre, perché poi ti trovi in una situazione in cui un pilota dovrebbe fare marcia indietro e perdere molto più tempo di quello che già non perde lasciando passare un’altra monoposto”.
Whiting ha anche voluto sottolineare che il caso di Bottas è stato unico durante l’intero Gran Premio e, senza peli sulla lingua, ha dichiarato che non spetta alla FIA andare a risolvere i problemi dei top team che non riescono ad avvicinarsi a scuderie più piccole.
“Tutti gli altri non hanno avuto problemi, fatta eccezione per Valtteri. Non so perché sia successo, magari la sua macchina non andava esattamente come voleva lui in quel momento. Gli ho parlato e ha detto che non poteva fare progressi. Ma non è un nostro problema, senza voler sembrare scortesi”.
Il finlandese della Mercedes, però, non concorda con quanto dichiarato da Whiting e anzi ha intenzione di presentare la questione durante il briefing dei piloti previsto per il Gran Premio di Russia.