Formula 1 2016, Red Bull meglio di Mercedes

Gran premio di Monaco 2016. Lewis Hamilton (31 anni) e Daniel Ricciardo (26) in un momento di lotta furibonda
Il tempo vola e siamo già alla vigilia del settimo gran premio della stagione. Mentre la Formula 1 sta per sbarcare oltreoceano, in Canada, è possibile comparare i punteggi di piloti e scuderie con quelli dello scorso campionato.
Anche nel 2015 il Circus attraversò l’Atlantico dopo aver disputato 6 GP: Australia, Malesia, Bahrain, Cina, Spagna e Monaco. Quest’anno il GP di Russia è stato anticipato al posto della corsa malese, che si terrà in ottobre. Invece il sistema di punteggio è rimasto invariato.
La stagione 2016 sembrava dovesse vivere sul tanto annunciato duello tra Mercedes e Ferrari. Le ultime corse hanno però smentito questa previsione: protagonista degli ultimi GP è stata la Red Bull. Per la verità, il team anglo-austriaco aveva già fatto parlare di sé tra i GP di Cina e Russia.
Daniil Kvyat aveva conquistato un prezioso 3^ posto a Shanghai, in aprile, creando scompiglio in partenza: un lampo blu, Vettel e Raikkonen superati in un colpo solo, poi il contatto tra le due rosse, imbambolate dopo il doppio sorpasso effettuato dal russo.
Il primo maggio, sulla pista di casa, Kvyat e la sua Red Bull sono stati di nuovo al centro dell’attenzione. Si è trattato nuovamente di una partenza azzardata da parte del russo, che questa volta non è riuscita e ha creato contatti più seri. La Red Bull ha deciso per un cambio in corsa, anzi in famiglia: Kvyat ha ceduto il volante a Max Verstappen, finendo a distanza di due anni, di nuovo in Toro Rosso. Kvyat punito, Verstappen blindato a livello contrattuale. Con una Ferrari come al solito impotente e una Mercedes sempre dominante, la Red Bull è stata la squadra più vivace e chiacchierata, prima di fare ritorno ai classici tracciati d’Europa.
Nell’ultimo mese è arrivato lo storico trionfo di Verstappen a Barcellona e la prima pole position di Ricciardo a Montecarlo. Un disastroso cambio gomme nel Principato ha privato proprio l’australiano di una scontata, quanto meritata, vittoria. Eppure più che del sorriso di Hamilton, vincitore, si è parlato del sorriso mancato di Ricciardo, beffato dalla squadra. Anche Verstappen è stato protagonista delle cronache: tra i guard rail monegaschi l’olandese è andato in tilt, sbattendo più di una volta. Ma la Red Bull ha dimostrato di essere competitiva sia su circuiti tradizionali che cittadini.
Ora si va a Montreal dove conteranno le velocità di punta. Se anche lì Verstappen e Ricciardo, messi in dura competizione l’un con l’altro (in pieno stile Red Bull), faranno ancora la differenza, Mercedes e Ferrari dovranno iniziare a preoccuparsi del team 4 volte campione del mondo e del suo nuovo motore Renault, anzi TAG-Heuer.
Dopo questa lunga digressione, sorprende meno il fatto che sia Mercedes sia Ferrari abbiano meno punti rispetto al 2015. Anche i rispettivi piloti hanno un bottino di punti inferiore rispetto a 12 mesi fa, con l’eccezione di Raikkonen. Il finlandese ha un solo punto in più, ma proprio a Montecarlo ha commesso un errore gravissimo al tornantino del Grand Hotel.
(in corsivo i punteggi 2015)
Lewis Hamilton: 82 (2°) – 126 (1°) – (-44 punti)
Nico Rosberg: 106 (1°) – 116 (2°) – (-10 punti)
Mercedes: 188 (1^) – 242 (1^) – (-54 punti)
Sebastian Vettel: 60 (5°) – 98 (3°) – (-38 punti)
Kimi Raikkonen: 61 (4°) – 60 (4°) – (+1 punto)
Ferrari: 121 (2^) – 158 (2^) – (-37 punti)
Daniel Ricciardo: 66 (3°) – 35 (7°) – (+31 punti)
Daniil Kvyat: 22 (10°) – 17 (8°) – (+5 punti)
Max Verstappen: 38 (6°) – 6 (13°) (+32 punti)
Red Bull: 112 (3^) – 52 (4^) – (+60 punti)

Assieme a Mercedes e Ferrari, in passivo si trova anche la Williams, scuderia protagonista delle stagioni dell’era ibrida. A Monaco la storica squadra inglese ha disputato il peggiore GP della stagione, raccogliendo un solo punto, con Felipe Massa.
Discorso opposto per la Force India, che a Montecarlo ha raccolto finora il maggior numero di punti. Tradizionalmente la scuderia anglo-indiana mette in pista monoposto con poco carico aerodinamico, invece proprio nel tortuoso Principato Sergio Perez ha regalato il 4° podio in F.1 alla scuderia di Vijay Mallya.
(in corsivo i punteggi 2015)
Felipe Massa: 37 (7°) – 39 (6°) – (-2 punti)
Valtteri Bottas: 29 (8°) – 42 (5°) – (-13 punti)
Williams: 66 (4^) – 81 (3^) – (-15 punti)
Nico Hulkenberg: 14 (14°) – 6 (14°) – (+8 punti)
Sergio Perez: 23 (9°) – 11 (11°) – (+12 punti)
Force India: 37 (5^) – 17 (6^) – (+20 punti)

Nell’ultimo GP di Monaco Fernando Alonso ha mostrato di essere pronto a giocarsi un Mondiale. Lo spagnolo ha centrato un brillante 5° posto, in attesa che la McLaren completi una lenta risalita, intrapresa quest’anno.
Il momento d’oro del mondo Red Bull sta contagiando anche Carlos Sainz. In Spagna il pilota della Toro Rosso è stato protagonista nelle primissime posizioni, a Monaco è giunto 8°. Rispetto allo scorso anno sembra avere un po’ più di fortuna…
Il segno meno per la Sauber è forse nulla, in confronto al modo in cui non conclude i GP. A Monaco Felipe Nasr ha ignorato un ordine di scuderia: lasciare passare il compagno più veloce. Così Ericsson senza pensarci troppo ha cercato di farsi strada urtando il brasiliano. Entrambi i piloti si sono dovuti subito ritirare per i danni subiti. Come a Mercedes, Ferrari e Williams, anche alla scuderia svizzera mancano punti rispetto alla passata stagione.
(in corsivo i punteggi 2015)
Fernando Alonso: 18 (12°) – 0 (17°) – (+18 punti)
Jenson Button: 5 (16°) – 4 (16°) – (+1 punti)
McLaren: 24 (7^) – 4 (9^) – (+20 punti)
Carlos Sainz: 16 (13°) – 9 (12^) – (+7 punti)
Toro Rosso: 30 (6^) – 15 (8^) – (+15 punti)
Felipe Nasr: 0 (22°) – 16 (9°) – (-16 punti)
Marcus Ericsson: 0 (20°) – 5 (15°) – (-5 punti)
Sauber: 0 (10^) – 21 (5^) – (-21 punti)

Difficile confrontare il punteggio della Renault, Lotus fino allo scorso anno. Nel 2015 le risorse erano insufficienti, l’arrivo di Renault ha ridato alla squadra un futuro. Il debuttante Jolyon Palmer a Monaco è finito contro le barriere, a causa di una assai discutibile partenza sotto Safety Car, che ha creato una “partenza lanciata” molto più insidiosa con la pioggia e la carreggiata stretta.
Bilancio comparato impossibile per il debuttante team americano Haas e per la Manor-Mercedes, praticamente una nuova scuderia rispetto alla precedente Marussia-Ferrari.