Formula 1 | GP Canada: il Muro dei Campioni. La curva 13 di Montreal
Jacques Villeneuve, Damon Hill, Michael Schumacher, Jenson Button, Sebastian Vettel. Questi sono solo alcuni dei piloti che hanno avuto un incontro ravvicinato con il Wall of Champions, Il Muro dei Campioni o Quebec Wall, com’è stato recentemente ribattezzato. Una specie di Walk of fame della Formula 1 dove i più titolati, ma anche quelli più sconosciuti hanno apportato firme indelebili, un appuntamento che, volenti o nolenti, quasi con matematica regolarità si ripresenta a ogni edizione. Il muro, posto in prossimità dell’ultima chicane dove i piloti sfiorano la parete stessa e in molti casi lasciano un autografo indelebile sotto forma di sfregamento di gomma, rappresenta il punto più ostico della pista dedicata a Gilles Villeneuve.
In quella parte del tracciato gli assi del volante saltano sui cordoli a 130 Km/h con la possibilità d’errore sempre dietro la porta. Basta davvero niente per ritrovarsi fuori traiettoria, sulla parte sporca della pista dove si perde il controllo della vettura prima di lasciare sul Wall of Champions, sfregature di carbonio colorato, sospensioni e braccetti piegati. Sono finiti a muro tantissimi piloti come Jarno Trulli, Gerhard Berger, David Coulthard, Rubens Barrichello, Nick Heidfeld, Ralf Schumacher, Jenson Button, Juan-Pablo Montoya, Kamui Kobayashi, Sebastian Vettel e Pastor Maldonado, l’ultimo, nel 2012. La storia del Muro dei Campioni inizia più di dieci anni fa. Era il 13 giugno 1999 e in quel punto andarono a sbattere, tre dei quattro campioni del mondo in pista ossia Hill, Villeneuve, dopo la botta del 1997, e Schumacher.
Anche se l’ultimo pilota che, già da campione del mondo che fece una ravvicinata conoscenza con quel muretto, fu Sebastian Vettel durante le prove libere del 2011 ai tempi della Red Bull, proprio nella giornata di ieri è stato Fernando Alonso ad andarci molto vicino.