Formula 1 Gran Premio Stati Uniti Ferrari: ultime gare da vivere in ottica 2020 29 Ottobre 2019 Anna Vialetto Credits: Ferrari Media Center La scuderia di Maranello volta pagina e dopo il Gran Premio del Messico punta dritta verso la fine del Mondiale, tutto nell’ottica di prepararsi al 2020. Per la Ferrari le ultime tre gare saranno un’occasione in più per lavorare per il prossimo anno. Data per assodata l’impossibilità di mettere ancora i bastoni tra le ruote alla Mercedes, il team italiano non può fare altro che mantenere la concentrazione, ma rivolgendo le proprie speranze al 2020. Proprio per questo gli appuntamenti di America, Brasile e Abu Dhabi saranno tre gare di conclusione ma anche di nuovo inizio, nel tentativo di mettere in saccoccia un risultato migliore rispetto a quello conquistato in Messico. LE SENSAZIONI DI VETTEL, TRA PRO E CONTRO Per il pilota tedesco il circuito di Austin potrebbe nascondere delle incognite. In linea di massima per la Ferrari dovrebbe essere una pista favorevole, anche se l’anno scorso la fortuna non ha sicuramente baciato la performance della Rossa. “La gara dell’anno scorso è stata difficile perché nessuno di noi è riuscito a raccogliere abbastanza dati a causa del maltempo del venerdì. Per quest’anno le previsioni dicono che l’asfalto sarà asciutto, anche se farà abbastanza freddo. Dovrebbe essere un circuito favorevole per noi, ma non possiamo sederci sugli allori”. Quello che è certo, secondo Vettel, è che si tratterà di una gara completamente diversa da quella del Messico. Il Circuito delle Americhe, infatti, è una pista emozionante con molti cambi di direzione. Una caratteristica, secondo il tedesco, che potrebbe portare le squadre a cambiare più volte le strategie. L’ENTUSIASMO DI LECLERC Il giovanissimo della Ferrari, invece, non vede l’ora di correre sulla pista americana. Secondo il monegasco, oltre alla gestione delle gomme, una difficoltà potrebbe essere il bilanciamento della monoposto. “Con il lungo rettilineo e diverse curve, devi essere sicuro di avere l’equilibrio giusto sulla monoposto. È una pista in cui si corre in sensi antiorario, il che potrebbe rendere le cose difficili, perché cambia la prospettiva dall’interno dell’abitacolo”. Delle insidie che però non preoccupano affatto il pilota con l’istinto da killer. Anzi, ai suoi occhi proprio le presunte difficoltà nascoste dietro ogni curva rendono la pista ancora più entusiasmante e accattivante. BINOTTO GUARDA AL FUTURO Per il team manager della Ferrari, invece, Austin e le successive tappe sono l’occasione per rafforzare la squadra. Secondo Binotto, oltre allo sviluppo della monoposto, la scuderia ha bisogno di migliorare il proprio rapporto interno, per imparare a crescere e reagire. “Rispetto a come abbiamo iniziato, siamo migliorati molto e dobbiamo riconoscerlo a tutte le persone di Maranello e dei circuiti, che hanno lavorato duro per rimontare dalla posizione da cui siamo partiti”. Sul Circuito delle Americhe, quindi, per la Ferrari sarà d’obbligo raccogliere quanti più dati possibili, per iniziare una sorta di allenamento in vista del prossimo anno. Tags: 2019, Charles Leclerc, GP Stati Uniti, Mattia Binotto, Scuderia Ferrari, Sebastian Vettel Continue Reading Previous Hamilton: “Albon? Spero che Red Bull sia gentile con lui”Next Brawn: “Attuali regole alla base del poco show”