Ferrari può “scopiazzare” da Red Bull e tornare al top?

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© Ferrari Media Center

L’analisi tecnica di Paolo Filisetti mostra come in Ferrari potrebbero prendere ispirazione dal design vincente della Red Bull

La SF-23 si è presentata in pista con prestazioni deludenti e ben lontane dalle alte aspettative con cui il pubblico di tifosi attendeva la nuova vettura. Lo stesso Vasseur, alle redini della Scuderia dall’inizio dell’anno, a seguito del Gran Premio in Arabia Saudita ha commentato duramente dicendo: “Quando tornerò [a Maranello], dirò agli ingegneri che non dobbiamo prenderci in giro. Abbiamo un problema e dobbiamo cambiare la situazione“. Paolo Filisetti, giornalista di tecnica di Formula 1 per RacingNews365, ha analizzato la situazione, suggerendo per la Ferrari una modifica di ispirazione Red Bull.

La SF-23 si è mostrata finora competitiva sul giro secco. Eppure, in gara soffre di una generale mancanza di grip e gestisce adeguatamente solo le mescole morbide e quelle medie, mentre non riesce a far lavorare le gomme più dure. Filisetti è convinto che il problema della SF-23 sia dovuto da un lato ad una imperfetta distribuzione del carico aerodinamico, e dall’altro dalle sospensioni della vettura.


Le sospensioni, punto di forza di Red Bull e Aston Martin, servono infatti a mantenere il più possibile costante l’assetto della vettura. In particolare, ciò che fa la differenza sulla RB19 è la sospensione anteriore, caratterizzata da un elevato effetto anti-affondamento, minimo sulla Ferrari. Intervenire sulla sospensione anteriore sarebbe pressoché impossibile, a causa delle necessarie modifiche radicali al telaio. Tuttavia, sarebbe meno complesso apportare una modifica alla sospensione posteriore.

MODIFICA ALLE SOSPENSIONI: SAREBBE POSSIBILE?

Per questa ragione, sembrerebbe che i tecnici di Maranello si stiano concentrando sulla diversa posizione dei punti di presa della sospensione al braccio superiore. Lo scopo di questi interventi sarà quello di aumentare l’effetto anti-squat, ossia anti-rigonfiamento del posteriore. Con lo spostamento del braccio posteriore alla base del supporto che sorregge il pilone verticale dell’ala posteriore. Una modifica, quest’ultima, di chiara ispirazione Red Bull, dove il braccio posteriore è un pezzo unico. Garantendo in questo modo una pronta risposta della sospensione allo schiacciamento del retrotreno in fase di accelerazione.

Una modifica di questo tipo sulla SF-23 potrebbe, da un lato, garantire un migliore grip meccanico a bassa velocità. Dall’altro, consentirebbe anche una minima altezza da terra, aumentando notevolmente il carico generato dal fondo. In questo modo, conclude Filisetti, sarebbe possibile riscoprire quelle caratteristiche che avevano soddisfatto gli ingegneri di Maranello, ma finora viste solo al simulatore. Un intervento del genere non può essere realizzato in tempi brevissimi, ma la pausa di tre settimane tra l’Australia e l’Azerbaijan dovrebbe garantire alla Ferrari il tempo necessario per poter presentare la versione rivisitata della sospensione a Imola.