Ferrari, Elkann attacco ai piloti: è bufera!

© Ferrari Press Area

Le dichiarazioni con critiche da parte di John Elkann ai piloti della Ferrari, ha causato una vera e propria bufera mediatica

Un weekend a due facce, quello che abbiamo appena trascorso, con protagonista la Ferrari. Da una parte, il successo iridato nel WEC, che torna a Maranello dopo 53 anni (Campionato Costruttori e Piloti). D’altra parte, invece, il disastroso GP del Brasile, con entrambe le SF-25 ritirate.

Ma l’argomento, che continua a far discutere sono le dichiarazioni di John Elkann, rilasciate lunedì alla stampa. Il momento, era avvenuto a margine dell’annuncio ufficiale della partnership tra Stellantis e le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026.

Il Presidente della Ferrari, ha elogiato la conquista del titolo nel WEC: successo meritato e motivo di grande orgoglio, quindi è giusto celebrare. Tuttavia, sembra che abbia dimenticato (non andando a ringraziarli) che un ruolo determinante nel progetto 499P, l’hanno avuto AF Corse e Dallara.

In conclusione, ha affrontato la questione Formula 1. Nel discorso, non sono mancate critiche per quanto avvenuto al GP del Brasile, e in particolare nei confronti dei piloti, Charles Leclerc e Lewis Hamilton.

Presidente, ci sei o ci fai?

Un discorso che ha fatto acqua da tutte le parti, quello emesso da John Elkann, ovvero il Presidente della Scuderia Ferrari. Una figura, che dovrebbe ricoprire il ruolo di leader, magari capace, nonché una guida, sia nei momenti positivi, che in quelli più difficili e tortuosi. D’altronde è molto facile salire sul carro dei vincitori, anziché mostrare lo stesso attaccamento, quando le cose vanno male.

Il Cavallino Rampante, è da anni a caccia di un obiettivo: vincere, non solo le gare, ma anche i Titoli iridati Piloti e Costruttori. Un obiettivo che a distanza di quasi 18 anni, non è stato ancora raggiunto…

John Elkann appare come un leader assente. Anzi la sua presenza nei box e nei vari momenti della Scuderia Ferrari, si contano sulle dita di una mano, o meglio quasi mai. Un’assenza non solo fisica, ma anche attraverso le azioni o parole: ad esempio, dov’era quando, la Ferrari ha dovuto sopportare le decisioni della FIA per le stagioni 2020 e 2021?.

Si percepisce una sorta di disimpegno ai vari momenti della squadra da parte di Elkann. Naturalmente ciò comporta che lo stesso, non conosca realmente la Ferrari e le sue dinamiche, specialmente quelle della Squadra Corse, inclusi i piloti e lo sviluppo delle vetture. Dunque la possibilità di affrontare (insieme), le eventuali problematiche, che possono nascere nel corso di un Mondiale.

Il suo predecessore, Luca Cordero di Montezemolo era sempre con la squadra: nelle riunioni anche con i piloti e team principal e in diverse occasioni, come i Gran Premi, gli eventi Ferrari in pista e non solo, gli incontri con i tifosi, ecc. Era presente 24 ore su 24, conosceva la vettura fin dalla sua creazione, seguiva anche i test a Fiorano o in altri circuiti.

Tuttavia, capitava che non poteva esserci fisicamente, ma voleva essere aggiornato sul lavoro in corso. Si faceva sentire e quando era necessario “batteva i pugni sul tavolo”, sia della squadra per spronarla a migliorare, a rialzarsi dopo una sconfitta o un brutto momento, ma anche della Formula 1 o della FIA. Era un vero leader, sapeva tenere unita e trascinare la squadra: i fatti e i risultati ottenuti, lo dimostrano.

John: “Se guardiamo i nostri ingegneri, non c’è dubbio che la macchina sia migliorata”

Tornando sulle dichiarazioni, se si guarda dall’esterno appare evidente che Elkann sia malinformato sulle dinamiche e le problematiche della squadra, preferendo solo una parte della realtà Ferrari (quella non sportiva). Quando elogia la squadra, per via dei “podi e pole fatti”, sembra che questi siano i segnali di un evidente progresso. Ma, se si guardano i dati o osservando le espressioni dei piloti, è chiaro che le prestazioni non siano così eclatanti, anzi come si direbbe, manca la vettura.

Insomma, viste le tante polemiche che non accennano a placarsi, sembra che lui abbia innescato una vera e propria “bomba a orologeria”. Specialmente quando, dopo aver elogiato i meccanici e i tecnici, per il gran lavoro nei box e in particolare con i pit-stop e l’aver migliorato la SF-25 (?), ha parlato dei piloti, criticandoli e invitandoli a “parlare meno e concentrarsi sulla guida”. Praticamente, come se Charles Leclerc e Lewis Hamilton fossero i colpevoli di disastroso 2025.

Certamente non sono mancati gli errori da parte dei piloti. Ma non dimentichiamo i tanti passi falsi commessi dal muretto, con strategie talvolta discutibili e che hanno condizionato il risultato sia in gara che nelle qualifiche. Così come decisioni che hanno portato un certo malcontento e frustrazione all’interno della squadra, e nei piloti.

Era proprio necessario, attaccare i piloti?

Ebbene sì, proprio loro, Charles e Lewis! Ogni weekend, i due alfieri della Rossa, si trovano a dover portare in pista una vettura, difficile da guidare, gestire, e per di più non competitiva. Dunque è pressoché normale, che si crei un certo livello di frustrazione, stress e stanchezza, nel dover assistere a una loro sconfitta, senza poter fare di meglio, come magari lottare per il podio, e con gli avversari. Specialmente, quando le prestazioni di gomme e vettura vengono meno.

Elkann anziché attaccarli, talvolta dovrebbe elogiarli e supportarli. Guardiamo per esempio, Charles Leclerc, che si trova ad affrontare l’ennesima stagione non all’altezza, senza poter contare su una monoposto più competitiva, e con la quale lottare per quel sogno, da troppo tempo chiuso in un cassetto: diventare Campione del Mondo con la Ferrari, e riportare i titoli che a Maranello mancano dal 2007 e 2008.

Nel corso di questi anni, ci hanno provato altri piloti a raggiungere quel obiettivo, come Fernando Alonso, Sebastian Vettel. Ma anche l’ultimo Campione del Mondo con la Rossa, Kimi Raikkonen e Carlos Sainz. Charles ha avuto la possibilità di condividere il box, con alcuni di loro. Ora, ha al suo fianco, Lewis Hamilton.

Charles e Lewis, cuore e sofferenza, ma senza arrendersi

La stagione 2025 è certamente la peggiore per la Ferrari, e ormai si appresta a concludere. Ciò nonostante, abbiamo visto un Charles Leclerc in ottima forma, e notevolmente cresciuto a livello di prestazioni e di esperienza. Lo confermano i migliori risultati della Ferrari in questa stagione, ovvero i 7 podi e una inaspettata pole position, conquistati dal pilota monegasco. John Elkann, forse si dimentica che Charles, è il pilota che incarna al 100% l’essere Ferrari, per via della sua enorme passione per la Rossa, tanto da metterci cuore e anima in ogni weekend di gara.

Un totale impegno e dedizione, da parte di Charles Leclerc nei confronti della Ferrari, anche quando le cose si fanno difficili. Motivo per cui, può capitare che anche un pilota come lui, possa perdere le staffe. Qualche volta, è capitato che il monegasco, abbia mostrato un certo disappunto o infelicità, di fronte a una decisione discutibile da parte del muretto, o per una difficoltà con la vettura. Tuttavia, difficilmente l’abbiamo visto accusare o criticare pubblicamente la squadra, piuttosto, spesso tende ad addossarsi le colpe.

Poi c’è Lewis Hamilton. Il pilota britannico, all’alba dei suoi 40 anni e una lunga esperienza in Formula 1, si è trovato catapultato in una realtà completamente diversa, dai suoi precedenti team (Mercedes e McLaren). Oltre a questo, ci si è messa una SF-25 complicata, che ha reso molto ostile la fase di adattamento di Lewis. Lo si è visto, nel corso della stagione soffrire, arrancare, ma senza arrendersi. D’altronde è un 7 volte Campione del Mondo, e di sicuro saprà come risollevare un team in forte difficoltà.

L’unione fa la forza

Detto questo, sicuramente il problema della Ferrari non sono i piloti, i quali ora si preparano a concludere nel miglior modo possibile la stagione 2025. Poi, c’è il 2026, che si aprirà con tante speranze e motivazioni. Naturalmente, la speranza è che la vettura che verrà, possa essere più competitiva, e in grado di lottare con le rivali sia per la vittoria in gara, sia per i Titoli iridati.

John Elkann con quella dichiarazione, più che per spronare la squadra, ha rischiato di destabilizzare una Ferrari già in difficoltà.

Tra le affermazioni rilasciate, il nipote di Gianni Agnelli, ha sottolineato l’unione della squadra, come punto di forza, che ha portato il successo della Ferrari nel WEC. Ebbene, si spera di vedere una Ferrari unità anche in Formula 1, a partire proprio dallo stesso Elkann, come lo è stata la Ferrari sotto la Presidenza di Luca Cordero di Montezemolo.