Ferrari Leclerc

Credits: Scuderia Ferrari Press Area

Alla coppia Ferrari-Leclerc sono bastate appena tre gare per fare il vuoto nelle due classifiche mondiali. Da adesso il titolo non è più un sogno, ma un obiettivo

Questa volta il colpo i rivali lo avranno subito. E non potrebbe essere altrimenti. Perchè quello che Leclerc e la sua Ferrari hanno tirato fuori in Australia è un qualcosa che in Formula 1 non si vede molto spesso. Dopo 83 GP Leclerc è riuscito a realizzare il week-end perfetto, sotto forma del Grand Chelem: pole position, giro veloce e vittoria restando in testa dal primo all’ultimo metro. Un’impresa più unica che rara, se pensiamo che una leggenda di questo sport come Niki Lauda (tre volte campione del mondo) è riuscito a centrarlo soltanto in un’occasione.

Ma le statistiche hanno un’importanza relativa, davanti ad una dimostrazione di forza così netta. Se le prime due gare ci avevano fatto pensare ad una situazione di equilibrio tecnico tra Ferrari e Red Bull, l’Australia ci costringe a correggere le nostre teorie. Quell’equilibrio, se c’era, è stato rotto. La F1-75 ha battuto i rivali prima di ritmo, e poi d’affidabilità, sferrando alle loro ambizioni un gancio capace di minare ogni certezza.

Dopo appena tre gare Leclerc deve infatti munirsi di binocolo per trovare in classifica il suo rivale più temibile. Verstappen è lontano 46 punti e alle prese con una Red Bull che continua a lasciarlo a piedi non può permettersi di fare voli pindarici. Insomma, se ad inizio 2022 per la Rossa il titolo era un sogno, le condizioni in pista lo stanno trasformando in un obiettivo concreto, da andare a perseguire con sviluppi all’altezza della situazione. Per continuare ad essere quelle bestie pronte ad interrompere un digiuno lungo ormai tre lustri.

MERCEDES E RED BULL: POCO TEMPO PER REAGIRE

La Caporetto di Horner & company non si ferma soltanto al cocente ritiro di Verstappen. Perchè Red Bull, data per grande favorita in Australia dopo le modifiche al tracciato, non aveva il potenziale per contendere il successo alla Ferrari anche senza il problema alla Power Unit. Nel tentativo di rispondere al ritmo forsennato imposto da Leclerc nel primo stint, Verstappen e Perez accusavano problemi di graining all’anteriore sinistra. Una situazione inedita per un team, quello austriaco, che ha sempre fatto dell’efficienza aerodinamica il proprio cavallo di battaglia.

Come inedita è la condizione della Mercedes, che all’improvviso è costretta a festeggiare un terzo e un quarto posto come la più scintillante delle doppiette. I tempi cambiano, un ciclo si è chiuso e fino a quando non si avrà ragione del porpoising (la W13 continua a saltellare come un canguro) sarà complicato pensare di poterne aprire un altro. Nel frattempo, Toto Wolff si aggrappa ai suoi piloti, Hamilton e Russell. Una coppia che con aggressività si sta buttando in tutti gli spiragli per provare a cavare il sangue da una vettura che paga un netto deficit prestazionale.

Per i due colossi che si sono contesi fino all’ultimo metro del 2021 è difficile accettare il cambio di gerarchie. Eppure, se vogliono provare ad invertire la rotta, hanno poco tempo per reagire. Con l’arrivo delle gare europee vedremo anche aggiornamenti massicci sulle monoposto che potrebbero stravolgere le carte in tavola. Sviluppi che nessuno può permettersi di sbagliare, perchè in regime di budget cap difficilmente ne arriveranno di così numerosi. Già una specie di ultima spiaggia per chi vorrà tentare di rimettere nel piatto quel Mondiale che la Bestia Rossa sta continuando a divorare.