Ferrari, due anni fa l’ultima vittoria della Rossa
Quando Sebastian Vettel trionfò a Marina Bay nel 2019 nessuno si sarebbe immaginato che avremmo dovuto aspettare a lungo per assistere a un’altra vittoria della Ferrari (che stiamo ancora aspettando)
Gran Premio di Singapore 2019. E’ l’ultima gara corsa dalla Formula 1 nel sudest asiatico, ma è pure l’ultima gara vinta dalla Scuderia Ferrari. Una doppietta che vedeva un non proprio felicissimo Charles Leclerc affiancare un trionfante Sebastian Vettel. Sono passati ormai due anni da quel fine settembre fra progetti sbagliati e difficoltà.
Due anni che hanno messo a dura prova i tifosi della Rossa. Dopo i sogni mondiali del 2017 e del 2018, il 2019 era stata considerata una stagione fallimentare con sole tre vittorie all’attivo. Un passo indietro certo, ma ancora non avevamo visto il peggio. La presentazione in pompa magna della SF1000 al Teatro Municipale di Reggio Emilia non lasciava immaginare quello a cui avremmo assistito da lì a poco.
Definire difficile il 2020 di quelli di Maranello sarebbe un eufemismo. Da essere la seconda forza (dietro solo a Mercedes) per ritrovarsi a lottare nelle retrovie concludendo in sesta posizione. Un campionato snervante e fortunatamente accorciato per via della Pandemia. Lo spostamento dell’introduzione del nuovo regolamento tecnico al 2022 e il congelamento delle componenti non facevano presupporre chissà che 2021.
CONTRO OGNI PREVISIONE
Due a malapena i gettoni che ogni squadra ha potuto usare per modificare una parte delle loro monoposto. Decisamente troppo pochi per un progetto che sarebbe dovuto ripartire da un foglio bianco, eppure la Ferrari ha lavorato in sordina e ha lavorato bene. In tal senso probabilmente i migliori della griglia riuscendo a recuperare il recuperabile. Prima e durante l’annata con sempre un occhio al 2022. Si arriva così all’ultima tappa, quella corsa lo scorso fine settimana in Texas.
Negli Stati Uniti abbiamo finalmente assisto a una gara regolare che ha permesso di farsi un’idea del potenziale della Rossa con il nuovo ibrido. Una promozione meritata che permette alla SF21 di giocarsi l’obiettivo che ci si era prefissati fin dall’inizio: stare immediatamente dietro a Mercedes e Red Bull nei Costruttori.
Lottare con la McLaren non sarebbe stato nemmeno pensabile nel 2020, e ritrovarsi ad Austin con un Charles Leclerc capace di dare quasi venticinque secondi di distacco a Daniel Ricciardo è decisamente un buon risultato. Tutto è relativo. Tempo fa nessuno sarebbe stato soddisfatto di vedere una Ferrari accontentarsi del quarto posto; ma tempo fa nessuno avrebbe nemmeno sognato di vederla scendere nel baratro.
UN APPUNTAMENTO FISSATO, MA A QUANDO?
Sia chiaro, lo scopo è risalire la china fino a raggiungere nuovamente il vertice. E i cinquantadue secondi rifilati da Max Verstappen al monegasco non sono certo una nota positiva. Ma quello di cui i tifosi e la stessa Ferrari hanno bisogno ora è ritrovare la vittoria, in qualunque modo questa possa avvenire. Ci si è andati vicini, Monaco avrebbe potuto realmente interrompere il digiuno. Ma lì non è successo ed è andata come è andata.
Nei cinque appuntamenti che mancano fino alla fine della stagione sarà alquanto improbabile vederla trionfare. E’ più verosomigliante che questo momento dovrà essere rimandato al 2022. E se dovesse venir prima tanto meglio, perché se ne sente il bisogno. Oltre al Cavallino, è la stessa Formula 1 che sente il bisogno che la sua scuderia più rappresentativa torni finalmente sul gradino più alto del podio.