Ferrari: dopo Baku a Maranello non ci sono più parole

Ferrari Mondiale Mattia Binotto

Credit: Ferrari Press Area

Dopo appena otto gare disputate delle 22 in calendario, sembra un po’ presto per certe affermazioni. Eppure la Ferrari, dopo il GP di Azerbaijian, sembra nutrire ben poche speranze per il Mondiale

A Maranello si è investito tanto sulla F1-75. Soldi, tempo e uomini. Soprattutto tempo. Perché, per non farsi trovare impreparati al cambio regolamentare che ha intaccato il Mondiale di Formula 1 2022, la Ferrari ha sacrificato almeno una stagione e mezza.

L’annata sembrava essere cominciata sotto i migliori auspici. Fino al GP di Miami, Leclerc guidava saldamente la classifica riservata ai piloti; la Rossa mostrava un enorme potenziale tra i Costruttori. Poi tutto ha cominciato ad andare storto. Per davvero.

Bisogna fare un passo indietro. Tornare al 10 aprile. In quella data si disputava il GP di Australia e Max Verstappen, che da subito si era capito fosse il grande avversario per la Ferrari in questo 2022, si trovava costretto a parcheggiare la sua Red Bull parecchi giri prima della bandiera a scacchi. Per la seconda volta in tre gare.

Cavallino sgonfiato troppo oltre i suoi limiti

Sono bastati appena cinque Gran Premi per ribaltare le carte in tavola e per far sparire dai radar il vantaggio in entrambe le classifiche di Leclerc e del Cavallino Rampante. Il pilota monegasco attualmente è staccato di 34 lunghezze dall’olandese della Red Bull mentre la Ferrari accusa un ritardo di ottanta punti rispetto alla scuderia austriaca.

Per essere sinceri, non stiamo pensando al Mondiale. Siamo concentrati su noi stessi per massimizzare il risultato in ogni weekend e migliorare le nostre prestazioni in gara – ha raccontato Mattia Binotto, Team Principal della Ferrari ai colleghi di RacingNews365 – Per essere davvero al top abbiamo ancora un bel gap da colmare. La gara di Baku ha dimostrato chiaramente che abbiamo qualche problema e ci stiamo lavorando per migliorare la situazione. È così che lavoriamo: passo dopo passo, gara dopo gara. Non sapremo a che punto siamo fino alla fine della stagione“.

Ferrari al lavoro: addio al Mondiale?

Dopo il GP Azerbaijian la Ferrari ha una lunga lista di cose sulle quali dover lavorare. A cominciare dal motore.
Sebbene l’unità di potenza del Cavallino Rampante abbia fatto un notevole passo in avanti a livello di potenza rispetto al 2021, non si può dire la stessa cosa per l’affidabilità, che sembra aver perso dei punti sotto questo punto di vista.

Infatti, proprio a Baku, Charles Leclerc è stato abbandonato dalla sua power unit mentre si trovava in testa alla corsa. A cedere sarebbe stato il motore endotermico. E il danno si sarebbe esteso anche al turbo.

La mia unica preoccupazione in questo momento è capire dove non siamo all’altezza. Dobbiamo fare dei miglioramenti senza stare a guardare quello che fanno i nostri avversari: abbiamo avuto problemi di affidabilità, la partenza di Charles non è stata perfetta, abbiamo avuto qualche problema ai pit stop. Dobbiamo concentrarci solo su noi stessi“, ha spiegato Binotto.

Montreal non è una gara cruciale

Archiviata la gara di Baku, la Ferrari ha la possibilità di riprendersi nell’immediato. Questo fine settimana il Mondiale di Formula 1 è nuovamente impegnato in pista, ma questa volta per il GP del Canada. Quella di Montreal non sarà una gara cruciale per il campionato ma se la scuderia italiana riuscisse a salire sul gradino più alto del podio, inizierebbe a scrollarsi un bel po’ di polvere dalle spalle.

Non credo che in Canada dovremmo vincere a ogni costo – ha proseguito il Team Principal della Ferrari – Anche in questa occasione ci focalizzeremo sul singolo evento con l’obiettivo di massimizzare il nostro potenziale. L’affidabilità è importante. Per finire primo, devi arrivare primo. Questo è il motivo per il quale siamo così lontani in questo momento“, ha concluso.