Fernando Alonso risponde ai fan: «Sono tornato in McLaren per vincere»

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È stata molto criticata la decisione di Fernando Alonso di fare il suo ritorno in McLaren. Eppure, il due volte Campione del Mondo di Formula 1, è sempre stato più che sicuro della sua scelta, non lo hai nascosto: lo spagnolo ha deciso di tornare in McLaren per terminare quello che ha lasciato a metà nel 2007, per vincere e riportare il numero 1 sulle monoposto di Woking, che dal 2015 saranno spinte dal propulsore Honda. L’arrivo di Fernando Alonso in McLaren, è stato reso noto lo scorso 11 dicembre. Nella sua prima esperienza in grigio, il 33enne che faceva coppia col debuttante Lewis Hamilton, arrivò terzo nel Mondiale, alle spalle di Kimi Raikkonen, vincitore assoluto in quella stagione, e proprio del rookie, suo compagno di box.

«Sono tornato per portare a termine quello che iniziai qualche tempo fa e che non portai a termine – ha sottolineato Fernando Alonso nel corso di una breve video intervista – Sono qui per vincere il titolo, per restituire il numero uno in una McLaren e credo che i tempi siano maturi per riuscirci». Campione del Mondo nel 2005 e 2006 con la Renault, all’epoca guidata da Flavio Briatore, il sogno del driver di Oviedo sarebbe quello di eguagliare il numero di titoli di Ayrton Senna, idolo dello spagnolo, che riuscì a conquistare nel 1988, 1990 e 1991 i suoi tre Campionati in Formula 1 proprio con la McLaren-Honda, prima della tragica e prematura scomparsa nel 1994 durante il GP di San Marino: «Il mio idolo è sempre stato Ayrton Senna – ha confermato – Quando ero un bambino e andavo ancora solo in kart, erano Ayrton e Alain (Prost) i piloti che stavano dominando la scena della Formula 1 con la McLaren-Honda».

La scuderia britannica, che svelerà ufficialmente le proprie forme oggi, alle ore 12.00, per il 2015 punterà su una coppia di piloti di grande esperienza. Oltre a Fernando Alonso, a Woking hanno confermato Jenson Button, un altro veterano della categoria che in più di un’occasione i media avevano dato vicinissimo a una possibile avventura nel Mondiale Endurance: «La prima volta che mi sono seduto all’interno dell’abitacolo di una monoposto di Formula 1 ero sorpreso, è stato un sogno divenuto realtà. Era sicuramente la vettura più veloce che avevo mai guidato fino ad allora».