DRS Red Bull: quando riusciranno gli altri team ad eguagliarlo?
Red Bull è la squadra più invidiata di tutta la griglia: la RB19 è una delle monoposto più performanti degli ultimi tempi, grazie soprattutto alla loro arma imbattibile, il DRS
Red Bull e il suo indomabile DRS riusciranno ad essere eguagliati? È noto a tutti come nel corso di questa stagione la scuderia di Milton Keynes sia in netta superiorità rispetto ai suoi avversari. Ciò è dovuto al perfetto bilanciamento che caratterizza la loro monoposto, la RB19, la quale sfrutta brillantemente Il Drag Reduction System, abbreviato come DRS. Quest’ultimo per chi non ne fosse a conoscenza, è un dispositivo introdotto in Formula 1 volto a ridurre la resistenza aerodinamica delle vetture nei rettilinei al fine di favorirne i sorpassi.
Molti nel paddock si chiedono come la scuderia austriaca sia riuscita a sfruttare così bene il DRS. La Red Bull durante la fase progettuale della monoposto, ha scelto di avere un rapporto di resistenza aerodinamica maggiore proveniente dall’ala posteriore rispetto all’ala a trave. Questo principio fa sì che quando l’ala posteriore si apre gode di una velocità maggiore rispetto ai suoi avversari, molto più lenti nonostante il DRS in uso.
Chi riuscirà ad agguagliare Red Bull?
Per le altre squadre sembra impossibile riuscire a raggiungere i livelli della scuderia austriaca. Tuttavia, alcuni team sembrerebbero aver portato alcune misure negli ultimi appuntamenti volti a ridurre il gap. Un esempio è la McLaren, la quale nel GP del Belgio ha portato una nuova ala molto più efficiente su cui sperava di spostare i rapporti di resistenza aerodinamica al posteriore e iniziare trarre vantaggio con l’apertura del DRS.
Tuttavia, il team principal Andrea Stella ha chiarito che sarà un processo a lungo termine sviluppare la parte posteriore della vettura :“Sembra che abbiano perseguito questo concetto per un po’ di tempo“ ha dichiarato a Motosport.com – “Credo che stiano traendo vantaggio dall’esperienza acquisita nello sviluppo di questo tipo di configurazione. Penso che tutti i team stiano cercando di capire cosa sia possibile sfruttare sviluppando questo tipo di configurazione”
Aston Martin a lavoro
Anche la scuderia inglese nonostante un avvio di stagione migliore rispetto agli altri team gode di un distacco non indifferente nei confronti della Red Bull. A tal proposito, il direttore delle prestazioni Tom McCullough ha dichiarato: “Penso che gli aggiornamenti che abbiamo apportato [in Belgio] siano stati verso questa direzione. Si tratta di duro lavoro sull’intera parte posteriore della vettura. Se si osserva il retrotreno, tutto lavora insieme, dai freni posteriori al diffusore e del fascione e l’ala posteriore”.
“Risucchiano tutto dal retrotreno della vettura e, ovviamente, è il rapporto tra questi due elementi che conta. Ovviamente se si vuole un’aerodinamica stabile, si deve ottenere un grande cambiamento quando si apre il DRS. Dipende anche dal livello dell’ala posteriore e da tanti altri fattori. Questo è stato sicuramente un aspetto su cui abbiamo visto che la Red Bull era al top già all’inizio dell’anno scorso e penso che tutti stiano cercando di recuperare il divario” ha concluso. Chi riuscirà a battere Red Bull?