Domenicali: “Formula 1 più attiva nelle questioni sociali”
“We Race As One” è un programma creato per la responsabilità sociale. Domenicali vuole una Formula 1 e i piloti più attivi su questo fronte
“We Race As One” è un programma creato dalla Formula 1 nella stagione 2020 cominciata dopo il lockdown, per portare a conoscenza la lotta globale contro il Covid-19 e per condannare le ingiustizie razziali.
Ad ogni gran premio poco prima della partenza, è stato dato il permesso ai piloti di prendere parte a un momento di raccoglimento, indossando una maglietta con il messaggio “End Racism” schierandosi contro il razzismo con la maggior parte di loro in ginocchio sulla griglia.
Alla vigilia della nuova stagione di Formula 1, si sta pensando a come trascorrere il tempo con i piloti e i team prima nel pre-gara. Secondo Motorsport.com si sta pensando di continuare a mettere in mostra i problemi sociali.
Stefano Domenicali neo presidente e CEO della Formula 1, ha dichiarato quanto sia importante far conoscere i problemi sociali esistenti in tutto il mondo.
“La questione razziale è stato un punto sul quale ci siamo molto concentrati lo scorso anno,” ha così dichiarato Stefano Domenicali a Sky Sports.
“Ma la diversità e “We Race As One”, credo che ci daranno l’opportunità di evidenziare il momento prima della partenza della gara. Potremmo usare questi minuti per evidenziare i valori legati a questo programma e queste specifiche tematiche”.
“Abbiamo in mente di usare quest’arco di tempo per condividere con i piloti e i team e capire come possiamo usare l’attenzione che il mondo dovrà avere, non solo alla fine della stagione. Quindi tramite il programma sulla diversità e “We Race As One””.
“Useremo questo momento per essere certi che tutti capiranno che la Formula 1 non vive fuori da questo mondo. La Formula 1 vuole avere un ruolo attivo nel migliorare questi valori”, ha così spiegato Domenicali.
COINVOLGERE SEMPRE DI PIU’ I PILOTI SU QUESTE TEMATICHE
L’ex amministratore delegato della Lamborghini, ha poi aggiunto che era assolutamente un’alta priorità mantenere il messaggio sulla diversità e contro il razzismo. Pertanto gli faceva piacere vedere i piloti sempre più coinvolti nei problemi sociali e usare ogni piattaforma per sostenere il cambiamento.
“I piloti stanno realizzando sempre di più di essere ambasciatori della Formula 1 in una dimensione diversa, non solo per le competenze tecniche ma anche per il modo con il quale loro possono lanciare il giusto messaggio della Formula 1,” ha così dichiarato Domenicali.
“Credo che lo apprezzeranno. Sicuramente non vogliamo diventare dei politici, in quanto non fa parte del nostro lavoro, ma vogliamo evidenziare i valori della società”.
“Penso che i giovani piloti abbiano una diversa interpretazione e sensibilità su questi argomenti, e penso che dovremmo farlo perché sarà un messaggio molto importante. La Formula 1 è stata e sarà nel futuro, la protagonista su questa questione,” ha così ribadito il dirigente italiano.
“We Race As One” è stata la principale piattaforma creata dalla Formula 1 per la sua responsabilità sociale, che comprende anche il suo impegno per migliorare la sostenibilità e l’impatto zero del carbonio entro il 2030.