Analisi della redazione Formula 1 Gran Premio Arabia Saudita GP Arabia Saudita: direzione gara nel caos, cosa è successo con Alonso? 20 Marzo 2023 Carlotta Ramaciotti Credits: @AstonMartinF1 Twitter Al termine del GP di Arabia Saudita, la FIA si è dimostrata ancora una volta impacciata nel prendere decisioni rispetto alla (non) penalità comminata ad Alonso La Federazione Internazionale è tornata protagonista nella serata di domenica a Jeddah per l’ennesima decisione controversa. Il pilota di Oviedo è giunto terzo al traguardo, posizione rimasta tale durante la premiazione, che ha visto lo spagnolo salire sul podio. Successivamente, dopo l’apertura di un’investigazione al termine della gara, Alonso si è visto retrocedere al quarto posto a causa di 10 secondi di penalità, per guadagnare nuovamente il trofeo da terzo classificato dopo qualche ora. Diverse sono le critiche mosse alla FIA: innanzitutto per la lentezza in tutte le fasi dell’investigazione e ricorso, per la confusione creata e per aver dimostrato di non imparare dagli errori. Un’investigazione ritardata Il motivo dell’investigazione, con conseguente penalità di 10 secondi, riguarda la sanzione precedentemente ricevuta da Alonso. Lo spagnolo si era posizionato male in griglia, il che comporta una penalità di 5 secondi, cosa già successa in Bahrain a Ocon. Così come il pilota Alpine, il numero 14 e Aston Martin erano stati “colpevoli” di non aver servito correttamente la penalità al pit stop. All’annuncio dell’apertura dell’investigazione, il misfatto sembrava essere correlato al regime di Safety Car, ma è stato poi comunicato che il problema fosse relativo all’aver toccato la monoposto prima del tempo. In ogni caso, si tratta di un evento accaduto al termine del 18esimo giro, ossia a 31 giri dalla fine del Gran Premio. Non ci si può dunque non domandare perché, come dichiarato dalla stessa FIA, la segnalazione del mancato rispetto del regolamento da parte dei meccanici della scuderia inglese sia arrivata solo nel corso dell’ultimo giro. Citando nuovamente Ocon, in Bahrain il francese è stato investigato per lo stesso motivo solo pochi minuti dopo il pit stop. Risulta dunque incomprensibile la lentezza nei confronti di Alonso in quanto, a differenza del 2022, non vi è più alternanza tra direttori di gara: sarà sempre Niels Wittich. Bisogna inoltre fare un appunto sul regime in cui si è svolta la vicenda. La Safety Car sembra essere stata una scelta decisamente esagerata in quanto Lance Stroll, ritiratosi per problemi al motore, aveva portato la monoposto in una zona sicura quale la via di fuga di curva 13. Il pilota si trovava a pochi metri dalla zona di recupero, dunque si pensa fosse più congeniale una VSC. La direzione di gara ha comunque fornito una spiegazione, affermando di non aver avuto immagini chiare per determinare la posizione del canadese. Grande confusione post gara Come accennato, la segnalazione dell’infrazione è arrivata all’ultimo giro in direzione gara. Questo ha portato i commissari a dare notizia dell’investigazione a GP terminato, con la penalità dopo le celebrazioni sul podio. I rappresentanti del team sono stati convocati per l’appello solo due ore e mezza dopo. Due ore e mezza di confusione, perché nel frattempo il trofeo era passato nelle mani di George Russell, che in seguito si è visto costretto a ridarlo al legittimo proprietario. I tifosi si sono ritrovati solo alle 23 italiane a scoprire la classifica definitiva, con la gara terminata da oltre tre ore. L’appello di Aston Martin si è basato su dei video. Il primo riguardava l’ultimo incontro del comitato consultivo sportivo (SAC), gli altri invece mostravano 7 casi simili a quello di Alonso. Questo per dimostrare come, in passato, nello scontare una penalità il martinetto avesse toccato la vettura, ma non vi fosse stata sanzione. Nel prendere la decisione di revocare la penalità, i commissari si sono ritrovati ad avere pareri contrastanti. I precedenti, però, hanno costretto l’annullamento della penalità di Alonso. Ennesima falla nel regolamento: la FIA protrarrà la discussione sul martinetto e rilascerà un chiarimento prima del GP in Australia. Resta invece inspiegabile la lentezza, che però dimostra come la Federazione non abbia imparato dai propri errori, in particolare dal GP di Singapore 2022. Tags: 2023, Aston Martin Formula One Team, Fernando Alonso, FIA Continue Reading Previous GP Arabia Saudita, pagelle: il ritratto delle forze in campoNext Verstappen e Perez: un rapporto sempre più scricchiolante?