Curiosità dalla F1 Formula 2 Crescere e migliorare con le driver academy 24 Gennaio 2022 Silvia Quaresima Credits: @Formula2 (Twitter) Guardiamo le sessioni delle categorie minori e vediamo crescere e maturare giovani piloti talvolta parte di una driver academy. Cosa significa esser parte di un programma junior?Al giorno d’oggi sono diverse le squadre che hanno sulle loro spalle dei programmi con l’obiettivo di far crescere i giovani. Red Bull, Alpine, McLaren, Ferrari e Mercedes sono solo alcune che da anni sono attrezzate con delle driver academy di successo. Dai vivai sono usciti talenti cristallini oggi protagonisti in Formula 1 come Lewis Hamilton, Max Verstappen o Charles Leclerc; o altri che invece vorrebbero presto diventarlo come Oscar Piastri. Da anni seguiamo il progresso di questi piloti fin dalle categorie minori. Ma come sarà mai il dietro le quinte? Momenti di cui il grande pubblico è perlopiù ignaro ma che rappresentano la formazione vera e propria per cui le scuderie investono. E come ci si entra?Ognuno ha una storia diversa. Frederik Vesti ha raccontato che prima di entrare nel loro Junior Team ha avuto contatti costanti con quelli di Brackely per ben tre anni. Marcus Armstrong (fresco uscente dalla FDA) si è invece proposto autonomamente alla Rossa; mentre Christian Lundgaard è arrivato tra le file d’oltralpe appena quindicenne.PRIMI PASSIUna volta all’interno del programma, i team si occupano si trovare il campionato e la squadra più adatti tenendo conto del parere del pilota (anche se la scelta non viene presa da lui o lei). Lo capiamo tramite le parole di Lundgaard: “Andiamo all’incontro con dei consigli o delle offerte, ma alla fine è Alpine a prendere la decisione. Mia Sharizman [ndr. direttrice dell’acamedy] mi ha sempre chiesto cosa mi piacerebbe fare. Per esempio nel 2019 mi era stato chiesto se volessi intraprendere la strada della Formula 3, poi però a decidere è stato Cyril Abiteboul”. Un aspetto importante e assolutamente d’aiuto per i giovani è il sostegno in termini economici che viene fornito lungo il percorso. “Non avrei potuto continuare a correre se non fosse stato per l’opportunità che mi ha concesso la Red Bull”, così ha riassunto Juri Vips a tal riguardo (si può leggere su formula1.com)MATURAREL’obiettivo è ovviamente la Formula 1. L’avvicinamento alla massima categoria diventa davvero concreto quando il pilota approda in Formula 3, occasione anche in cui la loro visibilità aumenta fortemente correndo nei fine settimana e nei circuiti in concomitanza con i grandi. Tenendo sempre conto delle dichiarazioni del danese: “Ricevono i nostri resoconti e li esaminano, perché nel caso arrivassimo in Formula 1 vogliono sapere che tipi siamo. A volte ci chiedono come sono le condizioni della pista e ci coinvolgono così. È una bella sensazione, ci sentiamo parte della squadra“.Esser parte di una driver academy ha inoltre vantaggi che anche agli occhi di un inesperto risultano sostanziosi come il trascorrere del tempo nelle grandi fabbriche al simulatore “di un altro livello“. Un’eventualità positiva sia per il pilota che per lo stesso team che raccoglie informazioni nello sviluppo delle vetture o nel preparare il prossimo Gran Premio.Capiamo bene che pure al di fuori della pista tutto ciò ha un peso. “Fernando Alonso mi ha aiutato molto negli ultimi tre o quattro anni. Ed è il massimo. Mi ha descritto i dettagli del tracciato esaminando gli on-board durante i briefing con l’ingegnere”, questo è quanto ha invece riportato Guanyu Zhou. Tags: 2022, Frederik Vesti Continue ReadingPrevious Su YouTube la Formula 1 segna un eccezionale recordNext Museo di Alonso: entro quest’estate un ampliamento della struttura