Caso Horner: si aggrava la posizione del TP, spuntano le prove
Il Caso Horner sembra non avere fine. Anzi la posizione del Team Principal della Red Bull potrebbe essersi aggravata ulteriormente nelle ultime ore
The show must go on. Sembra essere questo il motto adottato da Red Bull nelle ultime settimane. Alla presentazione della nuova monoposto infatti, il tema che sta catturando l’attenzione mediatica all’interno del Circus, è stato magistralmente evitato. Ma nonostante l’omissione dell’argomento, i riflettori sono sempre puntati sul Caso Horner, che nelle ultime ore potrebbe aver preso una piega ulteriormente poco piacevole. All’evento di presentazione della nuova RB20, le cose sono state messe in chiaro subito dagli addetti stampa: le domande sull’indagine non sono gradite e non troveranno risposta.
Horner ha potuto continuare a recitare così la sua parte, come se nulla stesse accadendo, rallegrandosi anche del fatto che sia stato dato spazio a due giovani piloti donne, appena entrate a far parte della squadra junior della Red Bull.
Horner proclama la sua innocenza, ma per i vertici va licenziato
Al termine della presentazione, il Team Principal britannico ha però colto l’occasione per rivendicare la sua innocenza ai microfoni di Sky Sport Uk. Quest’ultimo ha affermato: “Ci sono state alcune accuse che nego assolutamente. E’ stata aperta una pratica che sto seguendo attentamente. Oltre a questo non posso dire nulla, perché è un processo privato della società“. A parte questo, il britannico trova “che questi momenti di incertezza saldino la squadra. Non ho mai visto la squadra così unita e piena di sostegno come adesso“.
Tuttavia, gli animi all’interno del quartier generale della Red Bull a Fuschl sembrano essere tutt’altro che uniti. Alcuni insiders affermerebbero che ci sarebbe molta agitazione, dovuta soprattutto al fatto che i vertici vorrebbero liberarsi di Horner, ma non ci starebbero riuscendo. C’è un vuoto di potere nel gruppo. Gli azionisti tailandesi al 51% sostengono Horner e si rifiutano di sospenderlo o addirittura di licenziarlo. In Austria la gente è quindi arrabbiata e delusa. I confidenti del proprietario del 49% Mark Mateschitz, figlio ed erede del fondatore dell’azienda Dietrich Mateschitz, morto nell’ottobre 2022, temono addirittura che l'”Horner-Gate” possa diventare un problema per l’intera azienda di bibite.
Il mistero dell’avvocato
Un altro fatto strano, di cui sono venuti a conoscenza i giornali locali riguarderebbe la scelta dell’avvocato “super partes” che ha intervistato Horner nella giornata di venerdì scorso. Quest’ultimo avrebbe collegamenti con gli azionisti thailandesi di maggioranza.
Ma non è tutto: l’avvocato, dopo aver interrogato Horner e la dipendente, avrebbe dovuto presentare una relazione finale. Relazione che però non è mai arrivata in Austria. Il signore ha infatti preferito andare in vacanza, rendendosi indisponibile anche telefonicamente, motivo per cui la Red Bull parla solo di “scomparsa deliberata”.
Il De Telegraaf ha le prove
Il Caso Horner, proprio nella giornata odierna, sembrerebbe aver preso una piega ancora peggiore per il manager britannico. Secondo informazioni privilegiate proveniente dal mondo del Circus, il giornale olandese De Telegraaf sarebbe in possesso dei vari messaggi e mail a sfondo sessuale che il britannico avrebbe inviato alla dipendente. Il quotidiano sta valutando con un avvocato se le prove a sua disposizione sono sufficienti per collegare pubblicamente le accuse contro Horner a molestie sessuali sul lavoro.
La dipendente, attualmente in congedo per malattia vuole intraprendere un’azione legale (che potrebbe già essere stata avviata) in Inghilterra proprio per questo motivo. Dopo aver rifiutato, stando alle stesse fonti, un’offerta di 650.000 sterline fattagli dallo stesso Horner per mettere a tacere la questione una volta per tutte.
Horner sarà presente in Bahrain
Durante la presentazione della monoposto, Horner ci ha tenuto anche a precisare che sarà presente ai test pre-stagionali in Bahrain che prenderanno il via settimana prossima. Alla domanda, il manager ha risposto: “Sì. Questo momento di incertezza ci ha uniti ancora di più. Non ho mai visto una squadra così unita e solidale. Tutti sono concentrati su una cosa: le prestazioni della vettura per difendere entrambi i titoli mondiali per i quali abbiamo lavorato duramente negli ultimi due anni. Quindi tutte le energie sono concentrate sulla RB20 e non vedo l’ora di vederla in azione in Bahrain la prossima settimana“.
Bahrain o non Bahrain la questione prima o poi troverà una fine. Tutti saranno chiamati a dire la loro e se le cose andranno avanti così è molto probabile che sarà davanti ad un giudice. La maschera cadrà per tutti in tribunale. Quella di Christian Horner compresa.