Credits: Pirelli Press Area

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Come se non bastasse la figura fatta dalla Formula 1 nella giornata di ieri, il CEO del Circus ha voluto rispondere ai commenti fatti dal britannico relativamente alla possibilità di correre in Australia

Qualche giorno fa, prima che si scatenassero le discussioni sul weekend di Melbourne che hanno poi portato al suo annullamento, Hamilton non aveva avuto problemi a esprimere la propria opinione. Secondo il britannico, correre sarebbe stato una errore, perché la motivazione alla base sarebbe stata solamente il re denaro. Un’affermazione che a Chase Carey non è andata giù e, poche ore dopo la cancellazione, ha deciso di controbattere.

Una risposta che arriva forse in ritardo, dato che l’annullamento è arrivato solamente un’ora prima delle FP1. I fan erano già radunanti ai cancelli e tutto faceva pensare che il weekend avrebbe preso inizio, anche se il coronavirus aveva iniziato a preoccupare.  Dopo il test positivo di uno dei membri del team McLaren, infatti, il team di Woking aveva deciso di rinunciare alla prima tappa, per preservare la salute dell’intera scuderia.

Diversi piloti avevano iniziato a mostrare i primi segni di preoccupazione nei confronti dello svolgimento della gara. Fra tutti, proprio Hamilton è stato uno dei più espliciti e, con l’affermazione “cash is the king” non aveva certo lasciato dubbi sull’interpretazione della sua opinione.

IL BOTTA E RISPOSTA DI CAREY

Interrogato sulle sue opinioni in seguito a quanto affermato da Hamilton, Carey ha dichiarato: “Se il denaro fosse il re, non avremmo preso la decisione che abbiamo preso oggi. Ho guardato la situazione sotto ogni punto di vista, ma penso di poter continuare a dire la stessa cosa. Col senno di poi, ovviamente le cose sono molto diverse rispetto a com’erano prima di venire in Australia”.

Ad Autosport, Carey ha dichiarato che fin dall’inizio la decisione era sempre stata quella di far disputare il Gran Premio. La situazione è precipitata da un giorno all’altro e questo ha spinto a prendere la drastica quanto corretta decisione di sospendere l’apertura del mondiale. Come lui stesso ha dichiarato: “La situazione è cambiata di giorno in giorno, quasi di ora Inn ora. Abbiamo continuato a valutare e controllare e a prendere decisioni appropriate per il futuro. Penso che stessimo solo cercando di digerire quante più informazioni possibili, diverse tra loro, per prendere la decisione giusta al momento giusto…e penso che sia andata proprio così”.