Brown: “Stagione potrebbe essere più corta del previsto”

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© McLaren Press Area

Zak Brown, CEO McLaren, avverte i fan: il campionato di Formula 1 2020 potrebbe essere più breve del previsto. L’americano crede che difficilmente si riuscirà a raggiungere il numero di 15 GP voluti dalla FIA e da Liberty Media

A più di quattro mesi dalla dalla cancellazione del GP d’Australia riparte ufficialmente la stagione 2020 di Formula 1. Mentre in settimana è finalmente cessata la spasmodica attesa dei tifosi che hanno potuto finalmente rivedere le macchina in pista, c’è chi però invita ancora tutti alla calma. Zak Brown, l’Amministratore Delegato della McLaren, ci va con i piedi di piombo e mette in guardia gli appassionati della Massima Serie. Durante la sua intervista al podcast F1 Nation l’americano ha dichiarato che difficilmente si riuscirà a correre il numero di GP inizialmente indicati da Liberty Media e dalla Federazione.

“Credo che senza corse l’anno sarebbe stato molto difficile per i team” – ha dichiarato Brown – “E’ stato veramente complicato per molte scuderie, noi compresi, passare ciò che abbiamo sperimentato quest’anno. Penso che tornare a gareggiare sia un risarcimento, ma non credo esistano garanzie riguardanti il numero di gare che vorremmo disputare”. Il CEO della scuderia di Woking invita inoltre alla cautela: “Non credo che riprendere a correre sia sinonimo di ritorno alla vita normale di tutti i giorni. Sono convinto che dovremo essere molto attenti, diligenti, dovremo seguire le regole ed essere molto prudenti. Ovviamente siamo tutti entusiasti di tornare a gareggiare. Lo sport è un motivo di sollievo in tutto il mondo.”

LE CONSEGUENZE DEL CORONAVIRUS

La ripresa del campionato è una manna dal cielo per i team, specialmente per i più piccoli, che hanno dovuto far fronte al pericolo bancarotta. Le più colpite dalla crisi sono state sicuramente la Williams e la McLaren. Il team di Grove era già alla ricerca di investitori prima della pandemia di Coronavirus, salvo poi essere abbandonato dal title sponsor ROKiT nel mezzo del lockdown. Per quanto riguarda il team guidato da Andreas Seidl, lo scenario era già drammatico prima dello stop.

Complice un netto calo del fatturato rispetto all’anno precedente e bisognosa di nuovi fondi, la storica scuderia inglese rischia di andare incontro all’accusa di insolvenza entro metà luglio. Brown non si nasconde ed ammette la situazione difficile, ma non crede che tutto sia perduto. “Dobbiamo mantenere la testa bassa assicurandoci di superare quest’anno” – spiega – “Ci saremmo potuti salvare se avessimo svolto un buon lavoro negli ultimi tre o quattro mesi, ma abbiamo ancora la possibilità di uscirne”.