Briatore: “Dopo la morte di Senna, Schumacher pensò al ritiro”

La morte di Ayrton Senna ha sicuramente sconvolto il mondo della Formula 1, compreso Michael Schumacher che dopo questo tragico evento ha pensato al ritiro.

A rivelare che la prematura scomparsa del brasiliano ha fortemente scombussolato Schumacher è stato Flavio Briatore, ex boss della Benetton. Dover dire addio al tre volte Campione del Mondo di Formula 1, avrebbe cambiato per sempre il pilota tedesco.

Proprio Briatore, conosce molto bene Schumacher. Assieme al 50enne di Kerpen, il manager italiano ha vinto i campionati Piloti e Costruttori nel biennio 1994/1995, a bordo della Benetton.

Nonostante i successi raggiunti in queste due stagioni, il tedesco proprio a seguito della morte di Senna avrebbe pensato di lasciare tutto. Alla sua quarta stagione nella classe regina del Motorsport: “Schumacher era il Pavarotti di Formula 1, ma è cambiato dopo la morte di Ayrton – ha raccontato Briatore ai colleghi del quotidiano Kölner Express – Ha pensato seriamente di lasciare tutto ma fortunatamente per noi tutti, è rimasto“.

SCHUMACHER COSTAVA MENO DI UN PILOTA DI PRIMO PIANO

Quello che è certo è che mettere sotto contratto un giovane come Schumacher è stata una vera scommessa per il manager italiano. Rischiosa sì, ma in poco tempo il tedesco ha mostrato a tutti il suo vero talento: “La verità è che non avevamo i soldi per mettere sotto contratto un pilota di prima categoria, un Campione del Mondo, una stella di questo sport. Ecco perché ci siamo imposti di trovare un talento – ha spiegato Briatore – I top team di Formula 1 ci vedevano come una seria minaccia visto che un produttore di magliette era riuscito nell’impresa di battere alcune tra le leggende della Categoria. Fin dal nostro arrivo nel Circus, le altre scuderie si sono sempre lamentate di noi, poi da quando videro Schumacher iniziarono a tacere“.

SI PARLA ANCORA DI SILVERSTONE 1994

Anche se sono passati anni, Briatore non si è nascosto dal criticare la scelta della FIA di sanzionare con la squalifica Schumacher, a Silverstone, nel 1994. Il tedesco, durante il giro di ricognizione passò più volte il rivale Hill. Una manovra non consentita che venne penalizzata con uno stop&go, ignorato dal pilota della Benetton: “È stato qualcosa di molto ingiusto. Ci volevano vederci con le ossa rotte. Max Mosley ci ha ingannato“, ha concluso.