Formula 1 Ferrari Austria

Credits: Scuderia Ferrari Press Area

Sul tracciato dello Spielberg, la prima prova del campionato del mondo di Formula 1 2020 ci regala tante emozioni e vecchie conferme.  Con qualche attesa e gradita eccezione

Pronti, via! Riecco, finalmente,  la nostra Formula 1. Ci eravamo fermati in una notte australiana di fine inverno, increduli ed impauriti dallo scoppiare di una pandemia mondiale. Lo ammetto, egoisticamente ho sperato che a Melbourne si corresse. Troppo il tempo senza ascoltare la sinfonia delle monoposto. Si, è vero, non sono i dodici cilindri che ci facevano drizzare i peli, ma per il momento anche i motori ibridi posson bastare.

Benedetta Austria si ricomincia. E si ricomincia così come era finita. Mercedes di un’altra categoria. La speranza di una Ferrari più veloce c’era, ma a quanto sembra non è ancora giunta l’ora della gloria.  Bottas vince, Hamilton è li. Verstappen tradito dall’elettronica ma le Red Bull ci sono. L’ordine di arrivo, però, ci consegna un’ennesima conferma che porta il nome di Charles Leclerc.

CHARLES SORPASSA “DI FRENO”

A tre giri dal termine, Leclerc, sta affrontando curva due. Ha una macchina con poca potenza ed in evidente difficoltà. Davanti a lui la sorprendente Racing Point di Perez. Arriva alla Staccata, Charles tira giù il piede sinistro sul freno. Per un attimo mi sembra di vedere “Ayrton”, mi appare Suzuka 1989. No, Ayrton aveva già vinto un mondiale all’epoca e vicino a se aveva un certo Alain Prost. Si stavano giocando un mondiale.

La posta in palio qui è ben altra, ed anche l’esito. Leclerc schiaccia il freno ed entra in curva. Ne esce davanti e si va a prendere un podio insperato. Non ha vinto né il Gran Premio né il mondiale (almeno per il momento), ma siamo balzati lo stesso sulla sedia perché è tornata la Formula Uno, la sua essenza, i suoi campioni.

I GIOVANI “GRANDI” DELLA FORMULA 1

Con la Formula 1 sono tornati anche i “giovani”. Famelici, aggressivi, desiderosi di vincere a tutti i costi. È tornata, persino (e finalmente), la McLaren, proseguendo un trend positivo che l’ha vista sul podio anche sul finale di stagione del 2019. Il destino beffardo, però, ha proibito finanche l’urlo liberatorio ai suoi uomini, costretti ad esultare  soffocati da una mascherina. Un urlo commovente, atteso da troppo tempo e liberato a metà tra le montagne dello Spielberg.

ALBON: (QUASI) SORPASSO IN APNEA

E poi Albon. Un Thailandese in Formula 1. Ha provato a togliere la vernice ad Hamilton dall’esterno. Per pochissimo ha mancato il sorpasso dell’anno, o almeno uno dei migliori. Lo vedremo presto sui gradini del podio, è solo questione di tempo.  Insomma, è tornata la nostra domenica. Semafori spenti, via! Bentornata Formula 1.

Giuseppe Nigro