Zak Brown contro la FIA: “Serve trasparenza totale”
Non si placano le proteste contro la FIA, e questa volta è il CEO McLaren Zak Brown a chiedere maggiore trasparenza da parte della federazione
Zak Brown ha avvisato la FIA: “Tutti dovrebbero accogliere la trasparenza”, chiarendo come sia necessario dare risposte a tutti i casi esterni alla competizione, dopo il turbolento inizio di stagione. L’amministratore delegato statunitense ha ricordato alla Federazione Internazionale che: “Viviamo nel 2024, non più nel 1984”, richiedendo chiarezza nel processo.
Di fatti il “caso Horner” e le accuse a Mohammed Ben Sulayem, presidente della FIA, hanno creato un polverone che si è riversato sull’inizio della stagione. Spesso si è parlato maggiormente di questioni esterne che di gare, e ciò ha generato malcontento tra i protagonisti del Circus. Uno di questi è proprio Brown, che non ha esitato ad attaccare l’organo motore della Formula 1. Secondo il manager papaya però, sarà un processo che richiederà del tempo, poiché prima è necessario assicurarsi che tutte le questioni ancora aperte vengano risolte.
Anche Vasseur e Bayer contro la Federazione
“Tutti i problemi emersi sono molto gravi, ma siamo nel 2024 non nel 1984, quindi esigo massima trasparenza“ ha spiegato il CEO statunitense. “Le molteplici situazioni sono diverse, ma ugualmente gravi e dobbiamo assicurarci che le cose siano fatte in modo trasparente e indipendente. Penso che tutti dovrebbero accogliere con favore la trasparenza”, ha aggiunto. “Tutti vorrebbero che queste questioni ci permettessero di tornare a parlare di Motorsport, ma penso che fino a quando le domande non riceveranno risposta, non andremo da nessuna parte”, ha concluso, soffermandosi particolarmente su questa “voglia di tornare a parlare di gare”, fondamentale per la Formula 1.
Zak Brown non è stato il solo a pronunciarsi a riguardo: anche Frederick Vasseur, team principal Ferrari, ha appoggiato le sue parole. “La trasparenza è fondamentale, per far si che si possa riporre fiducia nella Federazione, perché a un certo punto dobbiamo fidarci dell’organo di governo. Forse sembro un po’ ingenuo, ma penso che siano consapevoli delle loro responsabilità, e dobbiamo lasciarli svolgere il loro lavoro”.
Anche Peter Bayer, CEO della Racing Bulls, si è schierato dalla parte del CEO del team di Woking. Per lui è necessario non lasciare alcun dubbio quando questi casi saranno risolti, sia internamente che pubblicamente. “Dovremmo cercare di capire dove possiamo avere trasparenza, perché quando si tratta di singole questioni o denunce, bisogna garantire tutela assoluta per chi denuncia”, ha sottolineato. “Quando si tratta di lavoro e contratti non devi condividerli con nessuno, ed è difficile, ma come sport dobbiamo imparare a crescere attraverso questi processi per poter tornare a parlare di gare”, ha concluso.
Lavinia Masciocchi