Wolff su strategia Ferrari: “Non puntiamo il dito!”

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Credits: @TotoWolff_ twitter

Nonostante l’arrivo della pausa estiva, il GP di Ungheria e la strategia Ferrari continuano a essere oggetto di discussione tra i vari team, oltre che tra i tifosi

Pare che la pausa estiva non stia avendo l’effetto sperato: il clamoroso errore di strategia commesso da Ferrari durante l’ultimo GP disputatosi a Budapest anima ancora i più coloriti dibattiti. E’ incredibile infatti come, partendo secondo e terzo, Carlos Sainz e Charles Leclerc siano finiti in quarta e sesta posizione rispettivamente, facendo tramontare l’idea della doppietta auspicata da Binotto.

Anche l’opinione di Toto Wolff non tarda a farsi sentire. Il duro e austero team principal Mercedes mostra inaspettatamente empatia e umanità ritenendo che Ferrari avrà sicuramente adottato una strategia  sbagliata, ma non vuole essere dipinto come colui che critica e punta il dito sui singoli individui. “Io non posso commentare perchè attaccare una persona non è mai giusto. Io non so quali siano state le ragioni o il perchè abbiano deciso di sostituire le medie o non utilizzare le soft all’inizio della gara, ma penso che questo sia costato loro la vittoria. Le Ferrari erano veloci, ma non sono riusciti a concretizzare alcunchè.”, così Wolff ha detto ai media, tra cui RacingNews365.com.

L’umanità di Wolff

Il campionato 2022 ha visto nella prima fase una Mercedes poco competitiva seppur affidabile. Infatti, gran parte dei successi di quest’anno sono dovuti alle disavventure di Red Bull e Ferrari. Negli ultimi gran premi, però, qualcosa è cambiato, forse per la bravura dei due piloti della scuderia tedesca che hanno saputo ottimizzare i risultati, nonostante tutte le difficoltà e i difetti della W13. I miglioramenti nel passo gara hanno portato ai diversi successi, tra cui Silverstone e Hungaroring.

 

Quando gli vengono poste domande sulle strategie del muretto, Wolff da una chiave di lettura interessante, prova di tutta la sua umanità ed empatia. “E’ di certo sempre più difficile gareggiare quando la tua auto è davanti ed è difficile farlo bene perchè poi se si sbaglia si è costantemente sotto i riflettori. Le decisioni che si prendono possono potenzialmente costarti l’intera gara.”, ha poi aggiunto il manager austriaco.

A riprova di quanto detto, Wolff riporta l’esempio di quanto accaduto nel muretto Red Bull durante la gara ungherese: è più semplice prendere delle decisioni di strategia quando si è la macchina inseguita. Non a caso, gli uomini della Red Bull non avrebbero probabilmente preso quelle decisioni, se Leclerc non fosse stato lì a inseguire Verstappen.

Federica Incatasciato