DichiarazioniFormula 1

Wolff dalla parte di Mazepin: “Merita un sedile in F1”

Il team principal Mercedes difende il pilota russo in seguito al suo licenziamento dalla Haas affermando che nonostante tutto merita un posto in F1

Toto Wolff contro la decisione della Haas: secondo il boss Mercedes, Mazepin merita un posto in Formula 1 e lo difende dalle polemiche

La questione del licenziamento di Mazepin e dell’abbandono dello sponsor Uralkali fa ancora parlare all’interno del paddock, a pochi giorni dall’inizio del campionato. Il 22enne è stato abbandonato dalla Haas in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, evento che sta sconvolgendo il globo. Tuttavia il licenziamento non è dovuto solo alla nazionalità del pilota, ma anche dal fatto che suo padre è il presidente dell’Uralkali, sponsor principale della scuderia. Sulla questione si esprime anche Toto Wolff, il quale difende Mazepin e asserisce che merita un sedile in F1.

Mazepin ha già espresso il suo stato attuale con un post sui social, rivendicando i suoi sforzi per restare nella categoria regina. Ma secondo Toto Wolff, team principal Mercedes, i vertici della Haas non sono stati clementi con il pilota. Questo nonostante nella passata stagione Nikita non abbia dimostrato grandi imprese, venendo battuto quasi ad ogni gara dal suo compagno Schumacher.

Sono in bilico perché per Nikita è un ragazzo che merita di essere in Formula 1, sa guidare. Alcuni dei campionati sportivi hanno consentito agli atleti russi di competere, mentre altri sono stati più decisi nel negare loro l’accesso. Penso che, come atleta sia difficile, ma per sostenere le sanzioni robuste si può capire il perché di questa decisione”. Le parole di Toto. 

WOLFF: “ABBIAMO UCRAINI E RUSSI CHE LAVORANO IN MERCEDES”

Toto Wolff rivendica ancora quanto sia inutile la decisione di lasciare Mazepin senza sedile in F1 dopo la soppressione del GP di Sochi e di come sia ucraini che russi continuino a lavorare per i team. “La Formula 1 e lo sport sembrano così insignificanti in questo contesto, quindi abbiamo deciso di non correre a Sochi e penso che la F1 abbia dato una dichiarazione forte come molte altre industrie nel mondo”. E continua: “Penso che questo sia l’argomento di oggi, e ci permette di riflettere su tutte le piccole faide che abbiamo nello sport. Abbiamo ucraini e russi nella squadra, non è certamente facile per tutti gli individui che hanno famiglie lì”.

 

Maria Sole Caporro

Sono Maria Sole, romana e romanista, laureata in lingue e letterature. Sono da sempre appassionata di motori da quando fin dalla tenera età non potevo andare al mare la domenica perché i miei genitori dovevano vedere il GP. Cresciuta a pane e formula 1 con contorno di letteratura, sono qui per coniugare la mia voglia ed esigenza di scrivere e la passione per le monoposto.

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