Dichiarazioni Formula 1 Gran Premio Russia Williams, un vortice di problemi 13 Novembre 2019 Luca De Franceschi Un anno disastroso per la Williams, condannata a recitare il ruolo di Cenerentola del gruppo Venticinque anni fa esatti, Michael Schumacher festeggiava il suo primo titolo mondiale dopo una battaglia all’arma bianca con Damon Hill, che guidava una Williams. All’epoca il team di Sir Frank visse una stagione tragica, contrassegnata dalla morte di Ayrton Senna, pur in un’epoca in cui le vetture targate FW erano il costante riferimento in quanto a velocità e organizzazione. Venticinque anni dopo, il team con sede a Grove è precipitato in un nuovo dramma, pur se solo a livello sportivo. La Williams ha scritto nel 2019 la pagina più nera della sua storia, raggranellando finora un punticino grazie a Robert Kubica nel convulso Gran Premio di Germania. Le FW42 hanno sempre palesato una preoccupante mancanza di passo, facendo da fanalino di coda a ogni appuntamento. A fare da corollario a questa situazione, c’è anche la disorganizzazione logistica del team, che ai test di Barcellona perse due giornate per ritardi nell’assemblaggio della vettura e continua a vivere nell’incubo di esaurire il materiale di ricambio. IN RUSSIA IL PUNTO PIÙ BASSO Il punto più nero della stagione la Williams l’ha toccato in Russia. Mentre Kubica viaggiava nei bassifondi con le gomme Medium (con l’obiettivo di arrivare a fine gara senza più fermarsi, visto che la mescola dura l’aveva usata solo al primo giro), George Russell finiva contro le barriere complice un problema alla FW42 che la Williams non riuscì a rendere noto nell’immediato. A quel punto, la scelta, operata per motivi precauzionali, fu di richiamare ai box anche il polacco, per timore di un incidente che avrebbe potuto mettere la Williams in crisi con il ricambio dei pezzi. “Quel giorno in Russia fu una gara terribile – ha spiegato Claire Williams a RaceFans – Avevamo avuto problemi con l’alettone posteriore tutto il weekend e l’incidente di Russell ci convinse ad agire in via precauzionale. Siamo sempre stati al limite con i pezzi di ricambio e questo ha comportato una grossa pressione per tutta la squadra“. Secondo la figlia di Frank, la scelta di ritirare Kubica era dovuta al timore di arrivare impreparati alle gare fuori Europa di fine campionato: “Chiunque al posto nostro avrebbe agito allo stesso modo. Questo è uno sport complicato e imprevedibile. Noi possiamo portare solo cinque alettoni posteriori a gara e questo va tenuto sempre in considerazione”. “Devo complimentarmi con tutta la squadra per saper tenere duro in ogni occasione. A Barcellona, per i test, ci siamo presentati in ritardo e siamo sempre rimasti indietro, ma va anche precisato che abbiamo terminato un buon numero di gare, nonostante tutti i problemi. Questo è merito del lavoro del team” ha concluso la Williams. Tags: 2019, GP Russia, Robert Kubica, Williams F1 Team Continue Reading Previous GP Brasile, anteprima: orari tv, il circuito, il meteoNext Federazione al lavoro per evitare zone grigie nel regolamento 2021