Vowles senza veli su Hamilton: “Un mercenario”
“Un mercenario e molto meno spirito di squadra di quando lavorava con noi in McLaren” ecco le parole di Vowles su Hamilton al podcast “Beyond the grid”
Nove anni fa Lewis Hamilton lasciava la McLaren, con un mondiale vinto nel 2008, a grande sorpresa dei tifosi e del suo team. Nel 2012 si unisce alla Mercedes al fianco del suo vecchio compagno di karting Nico Rosberg, considerando il team tedesco molto più competitivo della McLaren. Proprio per questo motivo Vowles definisce Hamilton come “un mercenario”. Nel suo primo anno alla Mercedes si assicurò una sola vittoria.
Ma dall’anno successivo la scuderia vinse ogni mondiale nell’era dei motori ibridi e Sir Hamilton, tranne nel 2013 e 2016, si è portato a casa il mondiale piloti. James Vowles, a capo della strategia McLaren all’epoca, si racconta nel podcast “Beyond the grid” e si lascia sfuggire indiscrezioni sul pilota inglese. “Quando si è unito a noi, era un mercenario. Era qui per vincere le gare. Quel desiderio di vittoria non è scomparso, ma quello che ha realizzato è che se lo si fa con una squadra, lo si deve fare come parte integrante di essa. Così come risultato si ottiene quello di diventare il più grande sportivo che esiste”.
Prosegue affermando: “Ciò non lo si può fare da solo. E’ molto diverso rispetto al pilota che era con noi”. Ovviamente i primi anni in McLaren sono stati formativi per il giovane Hamilton, ma successivamente negli anni ha saputo ottimizzare il suo approccio sia fuori che dentro la pista. Tutt’oggi infatti viene considerato uno dei migliori in molte aree, come a esempio la gestione delle mescole.
SECONDO RON MEADOWS LEWIS HAMILTON E’ DIVENTATO PIU’ CALCOLATORE NELL’INSEGUIMENTO AL TITOLO MONDIALE
Tutti i piloti, ovviamente, puntano a vincere un titolo mondiale, ma quando arrivi a vincerne sette è tutta un’altra storia. Ron Meadows, direttore sportivo, dice la sua su come l‘approccio di Lewis sia cambiato nell’inseguire un titolo mondiale. “Penso che all’inizio, questo desiderio implacabile di vincere ogni gara si manifesti nella sua guida. Penso che ora sta diventando un pilota molto più calcolatore” ha dichiarato.
“Dal primo giro della prima gara, sta pensando al campionato, sta pensando molto di più a prendersi cura della monoposto e delle mescole“. E continua, aggiungendo: “Certamente il suo approccio al fine settimana, il suo modo di gestire la vettura e tutto il resto sta diventando davvero calcolato, pulito e clinico”. Dal quadro che ne fa Meadows, dunque, Hamilton risulta molto più stratega oggi di quanto non lo fosse nel decennio precedente.
Maria Sole Caporro