Vetture 2024: piloti all’unanimità per un DRS più potente
I piloti ritengono che le vetture odierne siano sempre più difficili da superare e dunque rivendicano la necessità di un DRS più potente per il 2024
Le attuali vetture a effetto suolo di Formula 1 risultano avere sempre più deportanza e, come dichiarato da molti piloti, difficili da superare. Ecco che dunque l’unica soluzione é quella di disporre di un DRS piú potente, se si vuole avere la chance di sorpassare in determinate località.
Se a Monza il basso carico aerodinamico e i lunghi rettilinei hanno regalato una serie di sorpassi e azione ruota a ruota, ció non é vero per molti altri circuiti. Carlos Sainz della Ferrari ha dichiarato: “Nel 99% delle piste penso che avremo bisogno di DRS, e avremo bisogno di un DRS potente, perché queste auto dall’inizio dell’anno stanno iniziando a diventare un po’ come il 2021 o il 2020, ovvero difficili da superare”.
Anche Max Verstappen si é espresso al riguardo. “Penso che nella maggior parte delle piste, abbiamo ancora difficoltà a seguire o passare”, ha detto il pilota della Red Bull. “Noi abbiamo avuto il lusso di avere una vettura veloce, ma in generale molti piloti si sono lamentati per le difficoltà a superare”, ha concluso.
A calculated risk to start on hard tyres – how did Lewis Hamilton and Valtteri Bottas make it work in Monza? 🤔#ItalianGP #F1Unlocked https://t.co/uJwYjbS30R
— Formula 1 (@F1) September 6, 2023
Ma cosa ha in mente la FIA?
L’obiettivo prefissato dalla FIA è avere più risparmio energetico generale. Le vetture del 2026, anno dell’ennesima rivoluzione tecnica, debbono essere più efficienti. Affinché un’auto consumi meno energia deve necessariamente produrre una minore resistenza all’avanzamento. Si punta all’introduzione di sistemi meccanici attivati dal pilota senza dover attendere una specifica soglia temporale.
Questo, indirettamente, comporterebbe l’abolizione delle zone DRS e la fine della massimizzazione del vantaggio per chi segue a scapito di chi è davanti. Quindi il Drag Reduction System non verrebbe abolito ma reso paritario nell’utilizzo in un’ottica di ricerca di maggiore efficienza globale.