Vettel ed il ritiro: una storia che dura da diversi anni

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Credits: Motorsport.com

Sebastian Vettel lascerà la Formula 1 a fine 2022, ma la sua meditazione sull’abbandono di questo sport ha origini ben più lontane. Che Charles Leclerc abbia influito in quale modo?

Ci si poteva aspettare. O forse no. Difficile da dire cosa passa nella mente di un pilota, certo è che non vedremo più il 4 volte campione del mondo in griglia dal prossimo anno. E questo duole a tantissimi appassionati, ferraristi e non, soprattutto per il personaggio che Vettel si è creato in questi ultimi anni lontano dal cavallino rampante. Non più solo pilota, ma anche attivista e sensibile a numerosi e diversi argomenti sociali, che lo hanno appunto fatto entrare nel cuore di tutti.

Ma è da ben prima di questo 2022 che Sebastian pensa al ritiro. Dopo due ottimi anni in Ferrari – 2017 e 2018 – in lizza per il titolo iridato, poi mai davvero approdato in quel di Maranello, è l’arrivo di Leclerc nel team che il tedesco ha iniziato a fare pensieri mai davvero passatigli per la mente prima. Come lui stesso dichiarato al giornale tedesco Der Spiegel, “Vedere Charles al volante, ai primi anni di carriera, mi ha fatto fare un tuffo nel passato. Mi sembrava di vedere me agli inizi, e questo è stato un po’ un punto di svolta per me“.

Vettel: “Gli ultimi due anni in Ferrari mi hanno creato non pochi dubbi”

In primis il 2019, ma con maggior impatto il 2020 – dove la Ferrari non andava neanche a spingerla – han portato Sebastian a degli sforzi si fisici, ma soprattutto mentali non indifferenti. In un simil momento della carriera, con un giovane dirompente al tuo fianco ed una monoposto non all’altezza, è comprensibile il sorgere di dubbi e preoccupazioni riguardo il proprio destino. Ed è esattamente quanto accaduto a Seb. “Spendere così tanta energia in quei due anni, guidando a vuoto, mi ha creato non pochi dubbi. Sono davvero ancora all’altezza? Posso ancora guidare una Formula 1?” ha dichiarato Sebastian.

Non a caso, il trasferimento in Aston Martin è stato fatto proprio con l’obiettivo di risolvere tutti questi quesiti. In molti lo hanno criticato, eppure lui, tutt’oggi, è convinto e fiero di suddetta scelta. “Per ottenere le risposte di cui avevo bisogno, avevo necessità di fare quello che ho fatto. Combattere nelle retrovie con una monoposto non competitiva, e che quindi non mi fa esprimere per le mie potenzialità, è ciò che ha contribuito al mio ritiro“, ha concluso Sebastian.