Formula 1 Venduta all’asta la F2002 di Schumacher 3 Dicembre 2019 Gabriele Gramigna Credit: michael-schumacher.de Alla cifra di quasi 6 milioni di euro è stata venduta all’asta la sensazionale F2002 Nella splendida cornice di Abu Dhabi, lo scorso weekend, sono state mandate all’asta una serie di vetture che hanno fatto la storia del motorsport e non solo. Tra le altre è stata venduta anche la mitica Ferrari del 2002 alla cifra di 5 milioni di euro. Nessuno ha superato l’offerta di 5,3 milioni di euro e una volta applicate le tasse e l’acquirente ha dovuto pagare quasi sei milioni di euro, come riporta il portale web dell’Autorità automobilistica. Sebbene sembri una cifra esorbitante, non è stata l’auto del 2002 quella venduta a cifre più alte. Va infatti ricordato che nel 2017 un acquirente era disposto a pagare la cifra record di 6,7 milioni per la vettura che il Kaiser guidò nel 2001, la F2001. Una parte degli utili derivanti dalla vendita della F2002 sarà indirizzata alla Keep Fighting Foundation, fondata dalla famiglia Schumacher. La F2002 venduta è il telaio numero 219, con il quale Schumacher ha corso in diverse gare della stagione 2002 e con cui ha vinto nei Gran Premi d’Austria, Francia e San Marino. Il sette volte campione del mondo, non è mai sceso sotto il secondo posto con quella vettura, raggiungendo cosi il quinto dei suoi sette titoli. Inoltre nel 2002 Michael chiuse il campionato con ben sei gare d’anticipo, mai nessuno era riuscito a chiudere i conti cosi presto, giusto per rendere la grandezza di quella macchina. Dopo il Gran Premio di Magny Cours, il telaio numero 219 è stato utilizzato sulle auto di prova. Da allora, ha attraversato diverse collezioni private in tutto il mondo. Prima che il suo nuovo proprietario lo riceva, tornerà a Maranello per riavvolgere il motore e la trasmissione. La consegna al’ acquirente verrà effettuata presso il circuito di Fiorano. Tags: 2019, Michael Schumacher, Scuderia Ferrari Continue Reading Previous Binotto: “Vettel e Leclerc liberi di lottare nel 2020”Next Piloti in coro: “In questa Formula 1 il DRS è fondamentale”