Todt: “Leclerc come Schumacher. È il futuro della Ferrari”

Leclerc Ferrari

Foto: Ferrari S.p.A

Il Presidente della FIA, Jean Todt, ha comparato Charles Leclerc con il pilota più titolato nella storia della Formula 1, Michael Schumacher.

Il monegasco della Ferrari ha tanti punti in comune con il sette volte Campione del Mondo. In particolare la qualità di Leclerc che maggiormente ha colpito Todt è la sua forza a livello mentale.

Il 21enne, dopo un anno di apprendistato in Alfa Romeo, è arrivato a vestire la tuta Rossa con molta pressione addosso. Una condizione che ha dimostrato di saper gestire con buona padronanza.

L’attuale Presidente della FIA, nonché padre di Nicolas Todt, manager del monegasco, non ci ha pensato due volte a lodare il pilota della Ferrari, azzardando un paragone ingombrante: “Charles è estremamente forte a livello mentale. Ha tutte le caratteristiche necessarie per essere un grande campione e lo stesso modo naturale di guidare la squadra come Michael Schumacher. Rappresenta il futuro della Formula 1 e della Ferrari“, ha spiegato Todt ai colleghi di Auto Bild.

LA VITTORIA A MONZA HA CONVINTO TUTTI

Nonostante qualche piccolo errore in avvio di stagione, Leclerc, al suo primo anno col Cavallino Rampante è riuscito a vincere ben due Gran Premi consecutivi, a Spa e a Monza. Risultati importanti che di fatto hanno messo in dubbio la leadership di Vettel in Ferrari.

Sicuramente la vittoria più sudata per il 21enne è stata quella ottenuta in occasione del Gran Premio d’Italia, davanti ai tantissimi tifosi della Rossa, accorsi in autodromo. Le Mercedes hanno avuto un ottimo ritmo per tutta la corsa, ma Leclerc è stato bravo a gestire la situazione e a tenere a bada Hamilton e Bottas.

VILLENEUVE A MONZA AVREBBE PENALIZZATO LECLERC

Di tutt’altro parere si è mostrato essere, invece, Jacques Villeneuve, che nemmeno poco velatamente ha praticamente accusato la Direzione di Gara di aver usato una mano troppo leggera col monegasco proprio in occasione dell’appuntamento di Monza: “Un altro pilota sarebbe stato punito per quell’escursione, ma Charles sapeva benissimo di poter esplorare i limiti di quello che è permesso alla Ferrari nella gara di casa“, ha concluso.