Throwback Thursday: i precedenti di Alonso a Suzuka

Credits: Renault Press Area

Fino ad ora le gare nipponiche per Fernando Alonso sono state molto significative in ottica campionato e carrieristica; Suzuka ha profondamente segnato le stagioni del pilota spagnolo con duelli mozzafiato e buoni risultati  a cominciare dal 2001, anno del debutto, quando è stato ingaggiato dal team Renault come collaudatore per la stagione 2002. Per quanto riguarda il week-end di gara Fernando Alonso è autore di una superlativa qualifica conclusa in diciottesima posizione davanti ad una Prost, ad entrambe le Arrows e al compagno di squadra Yoong. Al traguardo del giorno seguente Alonso si conferma, portando la propria Minardi in undicesima posizione davanti a numerose monoposto più competitive. Meno soddisfacente la gara del 2003. Dopo essere partito dalla quinta posizione, effettua un ottimo scatto portandosi subito in terza posizione iniziando così a costruire un’ottima gara in attacco sfregiata da un problema al motore al giro 17. Nel 2004 Fernando Alonso fa quel che può con la sua Renault e non riesce ad andare oltre l’undicesimo posto in qualifica, dopo una sessione umida condizionata dai rovesci del ciclone Ma-On del giorno prima. Allo start inizia la rimonta dello spagnolo, il quale terminerà la gara quinto approfittando della collisione che ha visto coinvolti David Coulthard e Rubens Barrichello.

Nel 2005 le qualifiche sono dominate dalla pioggia che va a mischiare le carte con Alonso sedicesimo. Alla partenza lo spagnolo e Kimi Raikkonen rimontano e si cimentano in un botta e risposta di sorpassi, memorabile quello brutale al curvone 130R all’esterno da parte di Alonso ai danni di Schumacher. Vincerà Raikkonen e sul podio in terza posizione ci salirà anche Fernando Alonso, autore di una gara spettacolare anche grazie alla morfologia del tracciato che permette ai piloti di esprimersi al massimo mediante la guida.

Una delle situazioni più tese del decennio si vive proprio a Suzuka nel 2006 quando Fernando Alonso e Michael Schumacher hanno pari punti in classifica, 116. La pressione è tanta e nessuno dei due vuole mollare. All’inizio il week-end sembra favorire Michael, il quale parte secondo davanti allo spagnolo di 3 posizioni. Al giro 36 avviene la svolta: il motore di Schumacher si rompe. In un istante la situazione si ribalta e Alonso, va per la vittoria di quel Gran Premio, ma va anche per il bicampionato. Lo spagnolo oltre ad aver chiuso il pugno con forza senza essere visto (come rivelerà più avanti circa il giro 36 di quel GP),  vince la gara, distanziando l’acerrimo rivale di 10 punti. Nel 2009 Alonso giunge a Suzuka reduce dalla firma del contratto con la Scuderia Ferrari ma per quel week-end deve ancora fare i conti con la difficile Renault della stagione 2009. Le qualifiche si concludono con Fernando Alonso 12°, poi penalizzato di 5 posizioni per aver ignorato le bandiere gialle in seguito all’incidente di Buemi avvenuto nel Q2. Il giorno seguente taglia il traguardo in decima posizione. Nel 2010 Fernando si qualifica quarto, guadagnando una posizione con la retrocessione di Lewis Hamilton e in gara conclude 3° nel trenino della vittoria compreso in quasi 3 secondi, alle spalle dei due piloti Red Bull. Non una gran qualifica nel 2011, quinto alle spalle di Massa. La gara sarà priva di grandi battaglie in pista ma molto avvincente con i giochi delle strategie. Fernando infatti riesce a chiudere 2°, davanti anche a Sebastian Vettel, sorpassato ritardando il cambio gomme di quattro giri.

L’arrivo in Giappone del 2012 è decisamente saturo di pressione, con Fernando Alonso in testa al mondiale che non deve commettere errori avendo una monoposto inferiore agli arrembanti rivali. Il massimo che si poteva trarre dalla Ferrari sarebbe stato sicuramente più di un settimo posto di Alonso, ostacolato nel Q3 da Sebastian Vettel, il quale se la caverà incassando solo una reprimenda. Al via si vede subito una Ferrari che va in testacoda, fuori alla prima curva e si tratta proprio di Fernando Alonso, con una foratura alla posteriore sinistra a causa di un contatto di una certa entità con Kimi Raikkonen. Fernando Alonso mantiene la leadership nel mondiale ma ha un vantaggio di 4 miseri punti. Le speranze iniziano a vacillare e lo spagnolo abbandona sconsolato il circuito, contemplato da milioni di spettatori attoniti. Nel 2013 proprio nel venerdì delle prove libere è diffusa la notizia del decesso di Marìa de Villota, la quale sarà ricordata prima della drivers parade e omaggiata sui caschi dei piloti con la sua stella. Alonso si qualifica ottavo e alla partenza sorpassa subito Hulkenberg, continua la rimonta che si arresta alla quarta posizione, ove non può raggiungere Grosjean, Webber e Vettel che erano a 45 secondi di distanza in lotta per la vittoria. Il mondiale non si chiude in Giappone e Fernando Alonso con 1571 punti supera i 1566 ottenuti da Schumacher diventando il pilota di F1 che ha accumulato il maggior numero di punti.

Grande delusione nel 2014: Fernando Alonso si qualifica quinto e durante una safety car nei primi giri della gara rimane piantato in pista, sotto il diluvio, a causa di un problema elettrico.