Senna e il connubio di contraddizioni che l’ha reso eterno

Senna eterno

Credits: Ayrton Senna Twitter

Il weekend degli orrori anche quest’anno è arrivato, più impetuoso che mai. Il momento storico che stiamo vivendo non ci aiuta, perché ogni emozione si amplifica, anche quella più impercettibile, ma stavolta sembra fare più male del solito. Ormai da anni questa data maledetta ci accompagna, quasi proviamo a prepararci al suo arrivo, ma invano

Quel weekend sconcertante non entra soltanto nei nostri pensieri, ma sembra quasi un martello pneumatico nel nostro cervello, che incessantemente si chiede soltanto perché. Perché si prova lo stesso straziante dolore nonostante siano trascorsi 28 anni? Perché i tragici ricordi non smettono di bussare alla nostra porta, specialmente in questo momento così particolare? Potrei elencare una miriade di motivi, ma la verità è che il tempo non scalfisce nulla. Ayrton Senna è stato capace di trasmettere un qualcosa di così misticamente eterno, che potranno trascorrere anche 100 anni, ma questa data farà sempre dannatamente male.

Non è la morte ad averlo reso leggenda, come molti credono. Non è ciò che ce l’ha strappato via a renderlo immortale. Mi rifiuto di pensare che un evento così tragico l’abbia reso eterno. Ayrton Senna incredibilmente speciale lo è sempre stato. Bastava guardarlo negli occhi per capirlo, in quei dannati occhi, dove vi era un mondo, il suo mondo. Un mondo di cui sentiva terribilmente il peso e la malinconia che gli si leggeva spesso nello sguardo ne era la più cruente testimone. Un qualcosa di mistico l’avvolgeva e continua a renderlo incredibilmente interessante.

Ma abbiamo imparato ad amarlo cercando di cogliere tutte le sue sfumature. Anche quelle più impercettibili, ci spingono e ci rendono smaniosi di sapere chi in realtà fosse Senna, nonostante i suoi silenzi. Appariva schivo e timido fuori la pista, mentre ogni qual volta che abbassava la visiera del casco diventava spietato e senza scrupoli. Sembrava quasi che avesse una doppia personalità, l’Ayrton uomo era così discordante dal Senna pilota. Eppure questo mix così esplosivo l’ha fatto avvicinare più che mai, anche ai non appassionati di Formula 1.

SENNA: PILOTA SPIETATO E UOMO DALLA TANGIBILE SENSIBILITA’

Odiato da molti per la sua cattiveria agonistica, per il suo essere così brutale in pista e non mandarle certo a dire, quando c’era in ballo la vittoria. Vi riporto di seguito due sue famose citazioni, utili per cogliere quanto fondamentale fosse vincere per Senna. “Io voglio vincere sempre. L’opinione secondo cui la cosa importante è competere è un’assurdità“Arrivare secondo significa soltanto essere il primo degli sconfitti. Ma era ed è anche amato da un’infinità di persone per il suo sguardo espressivo, per la bontà d’animo, quella sensibilità fuori dal comune che non lasciava mai indifferenti e per il modo mite e soave, con cui esprimeva quelle poche ma sempre significative parole.

Sembrava che a fasi alterne un angelo e un demone albergassero in lui. Ma ciò non ha fatto altro che renderlo autentico e così dannatamente vero. Perché anche a distanza non passava inosservata la rarità della sua anima. La ricerca quasi ossessiva della perfezione, che non sapeva di incarnare, lo spingeva a fare le cose più impensabili in pista. Ma dietro la sua assetata fame di vittoria, non vi era soltanto la volontà di accrescere l’ego personale, bensì la voglia di contribuire ad aiutare il suo Brasile, che versava in condizioni discordanti. “I ricchi non possono vivere su un’isola circondata da un oceano di povertà. Noi respiriamo tutti la stessa aria. Bisogna dare a tutti una possibilità“.

Ha sempre aiutato il suo popolo, senza farsi mai alcuna pubblicità, perché ciò di cui gli importava veramente era dare un aiuto concreto, per poter cambiare, almeno in parte le cose. “Non potrai mai cambiare il mondo da solo. Però puoi dare il tuo contributo per cambiarne un pezzetto. Quello che faccio davvero io per la povertà non lo dirò mai. La Formula 1 è ben misera cosa dinnanzi a questa tragedia”. Tali parole, pronunciate da lui che amava il Circus in modo viscerale tuonano quasi come una sentenza. Ma lasciano trasparire quanto la concretezza fosse più importante di qualsiasi momento di notorietà. Quanto il suo gran cuore potesse essere più immenso di tutto.

SENNA CONTINUA A SFIDARE IL TEMPO CHE PASSA DIVENTANDO ETERNO

Il connubio di contraddizioni che lo caratterizzava l’ha reso più eroico che mai. Fragilità e coraggio albergavano in lui, in modo differente ma complementare. Non si è mai risparmiato, che fosse in pista o per far valere i propri diritti come pilota. Si è sempre battuto a gran voce per la sicurezza in Formula 1 e fa rabbia che sia stata proprio la mancanza di quest’ultima, a portarcelo via. A lui si deve l’inizio della Formula 1 moderna. Quella maledetta data ha cambiato il Circus per sempre. Facendo capire che non si può anteporre lo spettacolo alla vita dei piloti, seppur sono loro che decidono di intraprendere questa strada. “Nessuno ci ha ordinato di correre in Formula 1, ma non siamo pagati per morire“.

Senna è sempre stato protagonista di sfide memorabili, che gli hanno consegnato un posto per direttissima nell’olimpo dell’eternità. Magici sorpassi, gare mozzafiato anche sotto la pioggia torrenziale, lotte infinite e velocità inspiegabile. Una guida paragonata a una velocissima ma incantevole danza ha estasiato il mondo intero. Le sue imprese eroiche continueranno a vivere e a tramandarsi di generazione in generazione. L’ennesima sfida, Senna la sta vincendo proprio contro il tempo che inesorabilmente passa. Perché a distanza di 28 anni dalla sua morte, lui è più vivo che mai. Concludo questo mio articolo con la medesima domanda, posta anche in un altro articolo con cui l’ho omaggiato per il compleanno. Ayrton ma lo vedi da lassù cosa riesci ancora a fare?