Semaforo, se ne trovi uno spento non impegnare mai l’incrocio | La fucilata è 230.000€, devi vendere casa in fretta e furia

Semaforo

Semaforo la funzionante - ansa - F1world.it

Massima attenzione davanti a un semaforo: se ne trovi uno spento mai impegnare l’incrocio: rischi una sanzione salatissima.

Il codice della strada impone che nelle strade a tre o più corsie per senso di marcia ci debba essere un semaforo al di sopra della carreggiata, da una parte ma anche in senso contrario. È il punto di partenza di uno strano caso che ha sollevato un vespaio di polemiche.

Ma se uno dei semafori non funziona? Il mal funzionamento non si può prevedere. Altro punto di partenza. Eppure il mal funzionamento di due semafori in un solo incrocio non è detto che influisca su un incidente. Per la serie, strano ma vero.

Il caso in questione è finito addirittura alle Iene che hanno provato a ricostruire l’accaduto: un incidente di un motociclista che, oltre essersi fatto molto male a causa di un violento scontro con un’auto, si è ritrovato a pagare dei danni che vanno ben oltre l’incidente stesso.

Proprio così. A causa di un semaforo mal funzionanate il malcapitato motociclista ha provato a fare causa al comune di Roma per quel semaforo che non funzionava, ma oltre il danno è arrivata anche la beffa del giudice.

Un processo multiplo

Il motociclista in questione ha fatto un grande errore, questo va sottolineato, andava troppo veloce, un errore pagato a caro prezzo, che va ben oltre le ferite riportate, con danni permanenti agli arti: gambe e braccia.

Nel momento in cui il motociclista incidentato a un semaforo spento e mal funzionante (l’altro invece funzionava, ma nella carreggiata opposto) ha deciso di denunciare il Comune di Roma, sono arrivati altri guai. Addirittura più gravi delle ferite. Sì perché il motociclista in questione si è ritrovato in un processo multiplo. Perché?

Codice della strada, nelle strade a tre o più corsie per senso di marcia ci deve essere un semaforo al di sopra della carreggiata, da una parte ma anche in senso contrario – pixabay – F1world.it

Non c’è stato niente da fare

Perché il Comune di Roma ha chiamato in causa Roma Mobilità, che a sua volta ha chiamato in causa Assicurazioni di Roma, che si è rivolto alla società che ha preso l’appalto dei semafori, quindi l’assicurazione della società dei semafori. In pratica si è aperto un processo contro cinque avvocati in cui il consulente del giudice sostanzialmente ha stabilito che il motociclista andava troppo forte, che si sarebbe potuto accorgere del rosso, guardando gli altri semafori. Sulla base di questa perizia il giudice stabilisce che la colpa è tutta del motociclista, che non ha diritto a nessun risarcimento, e che sia lui a pagare tutti gli avvocati, per un totale di 235milla euro.

Eppure la polizia locale aveva stabilito che il semaforo (di destra) presentava un’anomalia per la mancanza del colore rosso. Come poteva il motociclista guardare il semaforo di sinistra, quello sì funzionante? A nulla è servito certificare che se l’impianto semaforico avesse funzionato, l’incidente non ci sarebbe mai stato. La causa al comune per chiedere i danni ha avuto un effetto boomerang. Il caso è finito in tv, ma non c’è stato niente da fare: al motociclista è arrivata una fucilata è 230.000€, in pratica una somma che altri non è che la cifra complessiva per pagare tutti gli avvocati.