Semafori aboliti per sempre: la nuova legge è uno shock | Se vai da queste parti passa chi mette fuori il muso per primo
La tecnologia non conosce limiti, ma la nuova legge è uno shock: semafori aboliti per sempre. Ecco quello che sta succedendo.
L’avvento dell’AI praticamente in ogni segmento di mercato, una vera e propria invasione che sta caratterizzando questi anni, più in generale i passi da gigante che portano la tecnologia a correre più veloce del vento, hanno ripercussione nella vita quotidiana. Anche per gli automobilisti.
Per più di un secolo i semafori hanno aiutato, gestito e reso, più o meno umano, il traffico nelle città di tutto il mondo. Dispositivi che apparvero per la prima volta in Inghilterra nel 1868.
Fu l’ingegnere John Peake Knight a installarne uno vicino al Parlamento di Londra, era azionato manualmente e funzionava con segnali a gas. Impressionante pensare a dove siamo arrivati ora con la tecnologia a distanza di circa 150 anni.
La successiva grande innovazione avvenne nel 1914 a Cleveland, negli Stati Uniti, dove fu installato il primo semaforo elettrico. Progettato dall’inventore James Hoge, aveva luci rosse e verdi ed era controllato da un sistema automatico. Nel 1920, l’ufficiale di polizia di Detroit William Potts aggiunse la luce gialla.
Semafori, dal bianco al nulla
Ne esistono di diversi tipi oggigiorno, la stragrande maggioranza ha tre luci, una rossa, una gialla e una verde, per indicare agli automobilisti che devono fermarsi o andare avanti quando raggiungono un incrocio di strada o viale. Ora con l’avvento dei veicoli senza conducente c’è perfino il semaforo con la luce bianca.
A prescindere dal colore, comunque, i semafori sono da sempre sinonimi di essenzialità per organizzare il traffico ed evitare incidenti, abbondano nelle città di quasi tutto il mondo. Per molti è così almeno, a quanto pare non per tutti.
Non c’è bisogno di semafori
In Bhutan non è così. Un paese che fa eccezione, come evidenzia un curioso report de El Clarin. Nel regno buddhista situato sull’Himalaya orientale, celebre per i suoi monasteri, le fortezze e gli spettacolari panorami che vanno dalle pianure subtropicali alle ripide montagne e alle loro valli, non c’è bisogno di semafori.
Le persone indossano abiti stile medioevale, chi è andato ha parlato di un viaggio nel tempo, per certi versi mistico. Grazie ad alcune restrizioni che scoraggiano il turismo di massa, come una tassa di 100 dollari al giorno, rimane un angolo nascosto dal resto del mondo. Chissà se anche lì arriverà mai l’AI e la tecnologia invadente e invasiva.