Ross Brawn: “Il mio lavoro è terminato, guarderò la F1 dal divano”

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Credits: @toisports Twitter

In tema di ritiri, anche Ross Brawn ex Ferrari ai tempi di Schumacher annuncia che andrà in pensione. Pone dunque fine alle voci che lo vedrebbero sostituto di Binotto

L’ex direttore tecnico della Ferrari nonché la mente dietro la corsa di Michael Schumacher, Ross Brawn, va in pensione. Michael Schumacher passò dalla Benetton alla Ferrari nel 1996 e un anno dopo Ross Brawn lo seguì. Si sono uniti a Jean Todt e al capo designer Rory Byrne e così è nato il team dei sogni. Vincendo 72 gare insieme e conquistando cinque titoli del campionato piloti, la squadra dei sogni si sciolse quando Schumacher si ritirò dopo la stagione 2006, lasciando anche la Ferrari. Fu senza dubbio quella l’era di maggiore successo della rossa, quella Ferrari che nessuno avrebbe mai creduto poter eguagliare.

Ritirandosi dal ruolo di amministratore delegato della Formula 1, Brawn pone fine anche alle voci che lo vedrebbero sostituire Mattia Binotto nel ruolo di team principal della Ferrari. Infatti, il quotidiano italiano La Stampa aveva dichiarato che Brawn fosse nella lista dei candicati per sostituirlo a seguito dei numerosi problemi della stagione 2022.

Ora è il momento giusto per me di andare in pensione. Abbiamo fatto la maggior parte del lavoro, e siamo in un periodo di consolidamento ora”, ha dichiarato l’ex amministratore delegato. Ora guarderò la F1 dal mio divano, acclamando e imprecando come un fan di F1, contento che lo sport sia in un posto fantastico e abbia un futuro fantastico. Ho amato quasi ogni minuto della mia carriera di 46 anni e sono stato fortunato ad aver collaborato con molti grandi team, grandi piloti e grandi persone”, ha poi concluso.

Nella speranza che la “cultura degli spaghetti” possa finire…

La “cultura degli spaghetti”, così l’ha definita il buon Niki Lauda la Ferrari sotto la guida italiana. L’era di Jean Todt è stata l’ultima ad aver segnato il successo della rossa, l’era d’oro. Dopo di lui arrivano Stefano Domenicali nel 2008, Marco Mattiacci nel 2014, Maurizio Arrivabene un anno dopo e nel 2019 il ruolo passa a Mattia Binotto. Sotto la guida degli italiani, paradossalmente, la Ferrari non ha vinto nemmeno un titolo mondiale. Ecco perché l’austriaco ha ribattezzato così questo lungo periodo a direzione tricolore.

Proprio oggi arriva la notizia delle dimissioni di Mattia Binotto, all’indomani dell’annuncio dell’addio di Ross Brawn dal mondo F1. Ora che anche la possibilità che l’ex manager della rossa possa sostituire l’ingegnere italiano è sfumata, bisogna che la Ferrari cerchi un nuovo capo, magari fuori dall’Italia nella speranza di porre fine alla “cultura degli spaghetti”. Una cultura che ha portato con sé solo fallimenti e pochissime gioie. Magari Fred Vasseur potrebbe rispondere a queste esigenze e, perché no, alle aspettative di Charles Leclerc… Staremo a vedere!