DichiarazioniFormula 1

Rosberg: “Schumacher non è pronto per un top team”

Secondo il campione del mondo 2016, il figlio di Michael ha ancora bisogno di tempo per crescere

Con i piazzamenti a punti di Silverstone e Spielberg, Mick ha risollevato di colpo un campionato iniziato in sordina

Nelle ultime due gare la stagione di Mick Schumacher è arrivata ad un punto di svolta: con l’ottavo posto di Silverstone e il sesto dell’Austria, il figlio di Michael ha conquistato i primi punti della sua carriera in Formula 1, e riscattato i risultati negativi di inizio anno. La crescita di Mick è esponenziale ed emerge non solo dai risultati, ma anche e soprattutto dalle prestazioni. Sia in qualifica che in gara, il pilota tedesco ha cominciato a giocarsela alla pari con il compagno di squadra, Kevin Magnussen. I progressi di Schumacher, tuttavia, non hanno convinto proprio tutti: fra i dubbiosi, spicca il nome del connazionale Nico Rosberg.

“Non c’è motivo di affrettare i tempi”

Mick ha vissuto delle settimane difficili nella prima parte della stagione”, ha spiegato Nico a Eurosport. “Adesso sembra essere arrivato ad un punto di svolta, e siamo contenti di questo. Negli ultimi giorni, quando apro i giornali, non leggo più alcun tipo di critica nei suoi confronti. La velocità con cui le tendenze cambiano è forse l’aspetto più pazzo di questo sport. A Mick sono bastati un buon Gran Premio e un bel duello con Verstappen per far dimenticare tutto il resto. Da un punto di vista psicologico, questo è molto importante per lui. Sta attraversando una spirale positiva, che certamente gli sarà di aiuto nelle prossime gare”.

Eppure, a detta di Rosberg, Schumacher ha ancora tanto da dimostrare, e accostarne il nome a un top team per il futuro è prematuro. “Secondo me non ha senso parlarne adesso. Mick ha bisogno di tempo per continuare il suo percorso di crescita: le ultime gare lo hanno dimostrato. Penso che debba prendersi tutto il tempo necessario, prima di puntare a una squadra di vertice. Lo abbiamo visto con George Russell: dopo aver corso con la Williams per tre stagioni, era pronto per fare il salto di qualità e approdare in Mercedes. Non c’è ragione di affrettare i tempi”, ha concluso il campione del mondo 2016.

Alessandro Bargiacchi

Sono toscano doc, nato a Firenze nel 1992. Adesso vivo in Casentino. Ho una laurea triennale in scienze politiche e una magistrale in semiotica. Adoro la musica e il teatro, così come lo sport, e a queste passioni cerco di dedicare tutto l'impegno e il tempo possibile. I miei primi ricordi legati a un Gran Premio 1 risalgono a Silverstone 1999, alle immagini sbiadite di Schumacher che colpisce violentemente le barriere di protezione. Negli anni, crescendo e cominciando a capire un po' meglio come funziona una gara automobilistica, sono diventato un vero appassionato di Formula 1, con un sincero amore sportivo nei confronti di Kimi Räikkönen, che ho avuto la fortuna di tifare per 20 anni.

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