Red Bull, la Ferrari offre i motori 2015 per il 2016, Marko: «Ci prendono in giro»

Credits: Red Bull Content Pool

Naufragio, deriva dei continenti. Ormai la situazione della Red Bull è critica e si avvicina sempre di più la possibilità che il team anglo-austriaco abbandoni il Circus. Gli avversari di una vita, la Ferrari, sono un’opzione dell’aut-aut espresso dal management del team, l’unica opzione relativa alla permanenza in Formula 1. Eppure gli amici di Maranello non aiutano di certo ad alleggerire il problema, avendo offerto alla Red Bull una versione aggiornata dei propri motori 2015 per il 2016. Non è ancora chiaro se la Ferrari abbia effettivamente dei problemi a supportare più di due team clienti, oppure se tema la Red Bull come avversario. Una cosa è certa: il team Red Bull non l’ha presa bene.

«Ci stanno prendendo in giro– ha dichiarato Helmut Marko ad Auto Motor Und Sport- ma non vogliamo assecondarli. Le nostre considerazioni di tirarci fuori si stanno alimentando sempre di più. E’ un gesto sfrontato quello di offrirci i motori 2015, quando a Sauber e Haas forniranno quelli per il 2016».

La Manor ha beneficiato delle power unit Ferrari del 2014 per gareggiare quest’anno. I campioni del mondo della fine dell’era V8 si trovano ora nella stessa situazione, ma non sono esattamente nello stesso spirito dei colleghi ex Marussia. Essere campioni ma non di diplomazia non aiuta, essendo ormai ai ferri corti con l’attuale fornitore Renault, che sta attualmente aspirando ad una rinascita con la Lotus. La terra attorno a sè è ormai bruciata. Red Bull si ritrova isolata e con piccole chance di far cambiare idea ai potenziali fornitori per l’anno prossimo. Tuttavia il team Red Bull potrebbe votare contro il cambio di regole che prevederebbero la possibilità di sviluppare la power unit durante la stagione. Facendo ciò si assicurerebbe un vantaggio relativo e anche una rivincita, in quanto il progresso del motore 2016 sarebbe assai limitato. Una guerra all’interno di una partnership, tutt’altro che cooperazione. Questa voglia di distruggersi a vicenda non è il modo migliore per concludere un deal e iniziare a lavorare insieme. Sfocerà in autodistruzione?