carriere brevi formula 1

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Ci sono piloti che hanno legato la loro vita alla Formula 1, correndoci per anni. Altri invece che hanno avuto carriere brevi, chi per un motivo, chi per un altro. Vediamo insieme chi sono questi piloti

Non sempre le cose vanno come pianificato. Specialmente se si lavora in un mondo spietato come quello della Formula 1 che non fa sconti a nessuno. Alcuni piloti hanno corso per una vita intera nel Circus, raccogliendo emozionanti vittorie, come Fernando Alonso. Altri invece hanno avuto carriere più brevi. In questo articolo andremo a vedere quali sono stati i piloti ingaggiati con l’intenzione di essere piloti a tempo pieno, ma che invece sono stati mandati a casa prima del tempo.

Le 14 gare di Firman e Pantano

Ralph Firman ha avuto un discreto curriculum prima di approdare in Formula 1, vincendo il Campionato di Formula Nippon nel 2002. L’anno successivo si assicurò il sedile della Jordan come compagno di squadra di Giancarlo Fisichella. Mentre l’italiano dimostrò sin da subito il suo talento, Firman faticò a tenere il passo e solo nel Gran Premio di Spagna ottenne il suo primo punto. Il pilota irlandese-britannico si infortunò all’Hungaroring e fu costretto ad abbandonare il Circus per poi tornarvi a fine stagione, ma non fu riconfermato per il 2004.

Giorgio Pantano approdò in Formuala 1 nel 2004 con la nomea di “talento incredibile” dopo anni di successi nei karting. Il sedile era quello della Jordan, che però era molto lontana dalla competitività degli anni passati. Correndo al fianco di Nick Heidfeld, il tedesco si dimostrò il pilota più impressionante e Pantano riuscì raramente a evitare le retrovie della griglia. In Canada arrivò Timo Glock come sostituto, andando subito a punti. Mentre Pantano disputò altre gare, Glock ottenne il sedile alla fine dell’anno.

Le 13 gare di Robert Merhi

Merhi vanta il particolare primato di aver debuttato prima in Formula 1 che in Formula 2. Il pilota spagnolo venne ingaggiato come pilota da corsa per il team Manor Marussia per il 2015, dopo aver partecipato al DTM, alla Formula Renault 3.5 e aver avuto un ruolo di collaudatore con la Caterham. Fin dall’inizio, però, Merhi faticò a trovare il ritmo o la forma, mentre il compagno di squadra Will Stevens, anch’egli esordiente, andò marginalmente meglio.

Per molte delle ultime gare dell’anno, Merhi venne lasciato libero di correre a favore della riserva Alexander Rossi, senza ottenere un ritorno in cabina di pilotaggio. Lo spagnolo passò poi alla Formula 2 in qualità di sostituto nel 2017, firmando con MP Motorsport come pilota a tempo pieno per il 2018. È stato collegato a un ruolo di sviluppo in F1 nel 2019, anche se non è mai stato reso noto con chi. Recentemente, Merhi ha firmato per correre in Formula E e attualmente gareggia con Mahindra.

Le 12 gare di Rio Haryanto

Ad oggi, Haryanto rimane l’unico pilota indonesiano ad aver mai partecipato a una gara di Formula 1. Quest’ultimo ha trascorso tre stagioni come collaudatore per il team Virgin/Manor, sostenuto dalla Marussia. È stato confermato come pilota da corsa per il 2016, affiancando il campione DTM 2015 Pascal Wehrlein. Tuttavia, Haryanto ha faticato a tenere il passo di Wehrlein nel corso della loro collaborazione per 12 gare, e il suo miglior risultato è stato il 15° posto al Gran Premio di Monaco di quell’anno.

La Manor lo sostituì con Esteban Ocon a partire dal Gran Premio del Belgio, retrocedendo l’indonesiano a riserva a causa del mancato pagamento dei diritti di sponsorizzazione da parte del Ministero della Gioventù e dello Sport indonesiano. I pagamenti erano stati bloccati dal Parlamento indonesiano, a causa di procedure non valide adottate dal Ministro della Gioventù e dello Sport Imam Nahrawi. Sebbene sia rimasto un pilota piuttosto attivo, da allora è diventato proprietario di un ristorante e contribuisce alla gestione dell’azienda tipografica del padre.

Le carriere brevi e intrecciate di Friesacher e Doornbos in Formula 1

Fallito il suo progetto con la Red Bull, Patrick Friesacher venne contattato dalla Minardi per un posto sulla griglia del 2005. Friesacher disputò la prima metà della stagione 2005, partecipando a 11 gare e ottenendo i suoi primi punti con il sesto posto nel Gran Premio degli Stati Uniti a sei vetture.
Purtroppo, però, a causa del mancato pagamento delle quote concordate da parte dei suoi sponsor personali, Friesacher fu escluso dopo il Gran Premio di Gran Bretagna del 2005 e non riuscì più a tornare sulla griglia di partenza.

Robert Doornbos fu contattato dalla Minardi per sostituire Friesacher a metà del 2005. Partecipò a otto gare per la Minardi, prima di assicurarsi un posto come riserva della Red Bull per il 2006, ingaggiato dal neo Team Principal di allora Christian Horner. Il pilota olanadese disputò  tre gare per la Red Bull verso la fine del 2006, dopo l’abbandono di Christian Klien da parte della squadra, e rimase come riserva per il 2007.

Le 11 gare di Chandhok e De Vries

Karun Chandhok venne ingaggiato dal neonato team HRT per la stagione 2010 di Formula 1. La squadra però era impreparata, così come lo era lo stesso pilota. Quest’ultimo infatti si schiantò al primo giro della prima gara in Bahrain. I risultati successivi furono deludenti, con il team che lo sostituì mettendo al suo posto Yamamoto. Questa esclusione gli permise però di dare il via a una apprezzata carriera radiofonica. Nel 2011 ricoprì il ruolo di riserva della Lotus, prima di disputare stagioni nelle gare di durata e in Formula E.

De Vries è stato scelto dalla Red Bull per la stagione 2023, dopo una sensazionale prestazione al volante della Williams nel 2022. In quell’occasione l’olandese ha dovuto sostituire il malato Alex Albon, disputando un fantastico Gran Premio di Monza e portandosi a casa l’ottava posizione. Sfortunatamente però De Vries ha deluso le aspettative del team austriaco, che non è mai sembrato del tutto convinto della scelta di aver ingaggiato il pilota olandese. Complice anche un’ottima prestazione di Ricciardo ai test Pirelli, De Vries è stato costretto ad abbandonare il team anzitempo.

Le carriere più brevi in Formula 1: Kiesa e Ide

Kiesa venne contattato dalla Minardi alla fine del 2003 per sostituire Doornbos, passato nel frattempo alla Jaguar. Nei cinque Gran Premi che disputò con la scuderia, il suo miglior risultato fu un quinto posto nella gara di Indianapolis. Tuttavia a causa della mancanza di sponsor, il pilota danese fu costretto ad abbandonare il sedile. Tentò negli successivi di trovare sponsorizzazioni, ma non fu più in grado di tornare in Formula 1.

Il problema di Ide fu principalmente la sua mancanza di esperienza al volante di una monoposto di Formula 1. I suoi unici allenamenti furono i 200 chilometri di test pre-stagionali prima del suo debutto in Bahrain. Le sue prestazioni facevano chiaramente trasparire le difficoltà del pilota giapponese nel tenere sotto controllo la sua monoposto. La goccia che fece traboccare il vaso fu l’incidente causato da Ide ai danni di Albers a Imola. La FIA si vide costretta ad intervenire immediatamente revocando la super licenza al pilota giapponese, che non poté più correre in Formula 1.