Pirelli non ha problemi a fornire ancora gli pneumatici 2019
Il massimo responsabile della Pirelli, Mario Isola, ha rivelato di essere rimasto amareggiato dalla decisione dei team di utilizzare ancora gli pneumatici 2019 anche nel 2020.
Secondo l’italiano, le scuderie di Formula 1 rifiutando le coperture studiate per il 2020, perderanno una grande opportunità per capire qualcosa in anticipo sulle gomme che faranno il loro debutto nel 2021.
“Alcuni dei concetti e delle idee potrebbero anche essere utili per la stagione successiva. È un vero peccato che si sia deciso di non utilizzare le gomme del 2020: avrebbero potuto scoprire qualcosa in anticipo sulla gamma del 2021 – ha raccontato Isola ai colleghi del quotidiano francese Auto Hebdo – Non c’è alcun problema a mantenere le coperture 2019 perché si parla di un ottimo prodotto che lavora molto bene. Le pressioni saranno sistemate per adattarle all’aumento annuale delle prestazioni.
Questa decisione non è corretta solo per quanto riguarda lo sviluppo che c’è stato alle spalle. Abbiamo buttato un anno di lavoro nella spazzatura“.
Rewind, Replay, Relive the excitement of 2019. From Melbourne to Abu Dhabi. #F1 #Fit4F1 #Pirelli pic.twitter.com/voh4b2RhlI
— Pirelli Motorsport (@pirellisport) December 26, 2019
TEST POCO RAPPRESENTATIVO
Il responsabile di Pirelli non ha nascosto di essere rimasto profondamente sorpreso dalle critiche ricevute dei team, quando sono state testate per la prima volta le gomme 2020, ad Austin. Non erano prove molto rappresentative a causa del freddo di quel venerdì: “Le critiche ci hanno sorpreso. Le scuderie hanno testato gli pneumatici durante due sessioni di prove libere in occasione del weekend di gara. In queste circostanze, i team sono più concentrati sull’evento del fine settimana rispetto al lavoro extra – ha proseguito Isola – Il venerdì mattina era molto freddo e il profilo delle gomme posteriori era diverso. E in più quel weekend le monoposto erano preparate per le gomme del 2019, non potevano essere adattate a quelle del 2020. Ecco perché dico che era un test poco rappresentativo“, ha concluso.