Petrobras-McLaren ai titoli di coda
L’accordo tra la casa britannica e la società sudamericana sembra essersi concluso sotto la forte pressione del governo brasiliano
Il malcontento era nell’aria da maggio, ma solo ora Petrobras, che è controllata al 64% dal governo verdeoro, sembra avere deciso di tagliare i ponti con la McLaren, alla quale era legata da un contratto pluriennale (a scadenza 2022) siglato nel 2018. Dal Brasile danno per certa la fine del sodalizio McLaren-Petrobras: è una stessa nota emessa dal Ministero dell’Economia brasiliano a certificare la chiusura del rapporto.
“L’ingiustificabile accordo che sancisce il sodalizio tra McLaren e Petrobras per il valore di 188 milioni di euro è terminato” si legge nel documento governativo. È stato lo stesso presidente brasiliano Jair Bolsonaro ad avere esercitato forti pressioni, già da cinque mesi, affinché l’accordo fosse interrotto.
Si pone così fine a un sodalizio che comportava il ritorno di Petrobras sulla griglia della Formula 1, dopo la sua collaborazione con la Williams dal 1998 al 2008 e dal 2014 al 2016. La relazione con McLaren andava ben al di là di una semplice sponsorizzazione, dal momento che Petrobras forniva a Woking il combustibile e gli oli lubrificanti, oltre a esserci uno scambio tecnologico tra ambedue le parti.
A maggio scorso, il ministro brasiliano Osmar Terra aveva commentato così la partnership della Petrobras con la McLaren: “Non ha alcun senso, è assurda. Tutta questa quantità di soldi solo perché il nostro nome appaia in un piccolo spazio nel casco…” (in realtà, il logo Petrobras è ben visibile anche nel retrotreno delle MCL34).
Sul fronte Woking, al momento preferiscono non commentare. Però due settimane e mezzo fa, in Russia, il CEO McLaren Zak Brown si era detto fiducioso di poter proseguire la partnership: “Per quello che riguarda combustibile e lubrificanti, c’è un’accordo in essere con Petrobras ed è nostro interesse esplorare ogni via per mantenerlo effettivo”.