Norris: “Mi sento male sapendo che ero in gara anch’io”

Lando Norris McLaren

© McLaren Press Area

A distanza di giorni rimane vivo il dolore per la tragica scomparsa di Anthoine Hubert. Anche il pilota della McLaren si è detto notevolmente provato

E’ un’opinione condivisa da tutti, che l’alto livello di sicurezza raggiunto dalla Formula 1, ci abbia fatto dimenticare i rischi che corrono i piloti quando scendono in pista. Pertanto la morte di Hubert ha scioccato tutti profondamente, i piloti in particolar modo. Alcuni come Gasly, Ocon e Leclerc erano molto legati ad Anthoine. Altri come Norris, non lo conoscevano direttamente, ma sono rimasti ugualmente segnati dal tragico lutto, proprio perchè con il progresso della sicurezza non ci si aspettava un evento del genere.

Il giovane inglese ha dichiarato “Mi ha scosso in modo piuttosto profondo quanto accaduto perché penso che anche noi come piloti, diamo per scontata a volte la sicurezza. Diamo per scontato il fatto di poter sempre uscire dalla macchina, dopo ogni schianto. In passato purtroppo queste cose accadevano molto più spesso, ma l’incidente di Spa, ci ha fatto capire che potrebbe succedere ad ognuno di noi. Le mie condoglianze vanno a tutta la famiglia e gli amici di Anthoine. Mi sento male, sapendo che ero in gara anch’io”.

Lando Norris, visibilmente scosso nel paddock, ha amesso comunque di aver preso meglio la notizia, rispetto ad altri suoi colleghi. Daniel Ricciardo per esempio, sabato sera aveva deciso di non prender parte alla gara, salvo poi far valere lo spirito professionale. Lando, invece, sostiene di non aver mai pensato una cosa del genere. Pierre Gasly che è cresciuto insieme a Hubert ha detto che la morte dell’amico ha ricordato a tutti quanto sia pericoloso il motorsport. “Durante la pausa estiva stavo parlando della sicurezza con persone che non sono piloti ed erano d’accordo con me su come la Formula 1 odierna fosse molto più sicura e diversa dal passato. E devo dire che effettivamente è vero”.

Quando sono in macchina, mi sento così al sicuro che sembra non ci possa succedere nulla. Ma a certe velocità come puoi fare quello che vuoi, penso che ci sarà sempre un’alta possibilità di morte in caso di incidente. Ed è una cosa che accettiamo in quanto piloti. E questo tragico evento ci riporta con i piedi per terra, alla consapevolezza che questo sport, rimane pericoloso.”

Il team principal delle Mercedes, Toto Wolff, ha affermato che è difficile per coloro che non fanno parte delle corse “realizzare” ciò che sta accadendo all’interno della vettura. Ha, inoltre, aggiunto: “Siamo stati fortunati a non aver avuto questo tipo di incidenti per molti anni e forse abbiamo dimenticato quanto sia pericoloso questo sport”.

“Se pensi che questi piloti affrontano a più di 270 km/h l’Eau Rouge, che sembra una curva di novanta gradi, ti rendi conto di che cosa sono capaci. Però poi può succedere quel che è successo sabato…”