Motori Ferrari e Red Bull sotto il controllo della FIA

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Credit: Ferrari.com

Non solo Ferrari: anche le prestazioni del motorista nipponico sembrano suscitare sospetti nelle aule della FIA…

Continua a tenere banco il ‘clima del terrore’ dopo le esternazioni di Max Verstappen ad Austin, che aveva commentato in modo polemico la perdita di performance della Ferrari (“Non vincono più? Succede quando smetti di barare” aveva malignato l’olandese). Ma in Brasile ad attirare le attenzioni è stato pure il propulsore Honda. Per tutto il weekend Red Bull e Toro Rosso hanno espresso velocità di rilievo sul rettifilo, tanto da scatenare la frecciatina ironica di Sebastian Vettel in conferenza stampa dopo le qualifiche: “Honda volava sul rettilineo. La loro velocità è talmente alta da sembrare sospetta…”. In gara, Verstappen ha archiviato la pratica con Hamilton ogni volta che il britannico gli ha messo difficoltà, per poi involarsi nel finale. Gasly, con la medesima power unit nipponica, è invece riuscito a resistere all’assalto della Mercedes nello slancio che porta dalla curva finale alla linea d’arrivo.

FERRARI E HONDA: VIETATO SGARRARE

Sulla carta, le performance della Honda sembrano il naturale frutto di cinque anni di sviluppo ed evoluzioni. Ma la FIA vuole vederci chiaro: secondo l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, anche la power unit nipponica è finita nel mirino della Federazione, che l’ha impiegata per effettuare un controllo tecnico. Stessa sorte capitata al motore Ferrari. Dopo la sciagurata gara del Brasile, la FIA ha infatti sequestrato le power unit di Maranello per verificare il funzionamento del sistema di iniezione della benzina. La stessa operazione è stata compiuta sui motori dell’Alfa Romeo, team cliente della Ferrari, per verificare se vi siano delle discrepanze tra il motore della casa ufficiale e quello del team satellite.

Secondo il quotidiano italiano, non è da escludere che la FIA emani una nuova direttiva in materia tecnica, dopo quella emessa alla vigilia della corsa brasiliana che vietava l’utilizzo di liquidi di raffreddamento nella camera di combustione. Come dire che alla Ferrari non basta il clima rovente all’interno della squadra: c’è un altro grattacapo che avanza in parallelo…