“Mi aiuti la prego!”, se senti questa frase ti stanno per rubare 400€: fai questa domanda per capire se ha bisogno davvero

Truffa auto in panne - F1World.it

Truffa auto in panne - F1World.it - @ vehiclecue.it

I rischi per gli automobilisti non finiscono davvero mai: oltre che alle insidie del traffico c’è da difendersi da un nuovo rischio-truffa.

C’era una volta l’autostop. O meglio, c’è ancora, perché in qualche rara occasione capita ancora di vedere a bordo strada qualcuno intento a fare il mitico gesto del pollice all’insù.

La pratica di chiedere un passaggio è stata di gran moda in Italia fino a tutti gli anni ’80. C’è anche chi, personaggi famosi, ma non solo, racconta di aver fatto il giro del mondo in questo modo.

Pochi soldi in tasca, tanto coraggio e anche tanta fiducia nel prossimo, dal momento che nel mondo d’oggi in cui la criminalità è dilagante, dal vivo o nel virtuale, pensare alla nonchalance con la quale 40 anni fa si caricavano sconosciuti in auto fa quasi sorridere.

Complice le nuove tecnologie, infatti, del prossimo ci si fida sempre meno. Inevitabile, dal momento che si vive in una società in cui la fantasia e la perfidia dei malviventi sembrano senza limiti.

Se ricevi richiesta di aiuto da un’auto in panne non abboccare: come difendersi

Dall’altra parte convivere almeno in parte con il rischio è inevitabile, se è vero che a moltiplicare le truffe è stato il dilagare della tecnologia. Si pensi ai messaggi sospetti che riceviamo sui nostri smartphone, abboccare ai quali significa mettere in pericolo il conto in banca.

Tornando al mondo delle auto, se l’autostop è passato di moda viene da chiedersi cosa si possa fare quando si rimane in panne con il proprio mezzo. Facile: chiamare un parente, un amico stretto o il soccorso stradale. Qualunque altra idea è considerabile altamente sospetta, come ha felicemente intuito un automobilista.

Controlli polizia stradale - F1World.it
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“Non ho soldi per la benzina”: altro che orologio, l’automobilista non ci casca

Ha destato clamore in provincia di Belluno quella che è stata ribattezzata come la “Truffa dell’orologio”. Che poi in realtà è stata solo tentata, proprio grazie alla perspicacia di un guidatore. Una donna, ferma con una minorenne lungo la strada del Peron, è stata identificata da una pattuglia della polizia di Stato proprio dopo la segnalazione di un automobilista che si era fermato insospettito dalla richiesta di aiuto arrivata.

La signora fermava gli automobilisti chiedendo soldi per la benzina che le era finita e che non avrebbe potuto comprare in quanto la carta di credito non forniva contante dallo sportello. In cambio si sarebbe privata del proprio orologio d’oro. La maggior parte delle auto in transito non si sono fermate, compresa quella dell’automobilista “misterioso”, che ha però contattato la polizia per sporgere denuncia, fornendo la posizione. La donna, probabilmente di origini slave, è stata identificata dalla polizia che, anche in assenza di querela, ha potuto fare gli accertamenti del caso sulla sua eventuale buona fede.